Altri 8 morti e impennata nei ricoveri Kompatscher: situazione molto seria 

L’allarme. Nuovo appello del presidente sul rispetto delle regole: «Bisogna evitare i contatti. Non ce la faremo, se qualcuno si tira fuori» 45 pazienti in terapia intensiva (più 3). Reparti in sofferenza con 418 ricoverati (più 11). Contagi saliti del 10% in una settimana


FRANCESCA GONZATO


Bolzano. Giornata nera nella pandemia. Ieri sono morte otto persone e si stanno alzando velocemente i numeri dei ricoveri: più 11 pazienti nei reparti e più 3 pazienti nelle terapie intensive, arrivate a 45 letti occupati. Altri 395 tamponi positivi (antigenici e Pcr). Questa la situazione nella domenica che ha visto entrare in vigore regole più severe sul lockdown, fissato fino al 28 febbraio. Questa è la data prevista per le riaperture, ma dipenderà dall’andamento dei contagi e dalla pressione sugli ospedali. Il presidente Arno Kompatscher ieri ha voluto lanciare un nuovo appello sul rispetto delle regole: le chiusure, che tanto danneggiano le attività e i lavoratori, non servono a nulla, se nel privato si vive come se il virus non esistesse o fosse «solo una influenza». Intanto si inaspriscono le regole per i viaggi tra Austria e Italia, a causa dell’aggravamento della pandemia oltre il Brennero (si veda l’articolo sotto).

L’appello di Kompatscher

Il presidente Kompatscher chiede di attenersi alle regole «senza eccezioni». Perché, dice «la situazione è molto seria. Le ultime misure sono motivate da un tasso di contagio molto elevato, dalle nuove varianti del virus in circolazione e dalla forte pressione sulle terapie intensive». L’imperativo del momento è «evitare contatti sociali, o almeno limitarli allo stretto necessario, e uscire di casa il meno possibile». Questo è il senso del nuovo lockdown, ribadisce Kompatscher, «perché solo così potremo raggiungere gli obiettivi che tutti speriamo».

Ancora l’appello: «le regole da sole non sono sufficienti. solo attraverso comportamenti corretti, soprattutto nell’ambito privato, sarà possibile abbassare drasticamente il numero dei contagi e tornare più velocemente a una situazione più normale. non ci riusciremo, se qualcuno si tira fuori e non rispetta le regole: è una questione di solidarietà e di rispetto verso gli sforzi e le rinunce degli altri. atteniamoci alle regole, rimaniamo uniti e teniamo duro». è stato fatto il possibile «per permettere la prosecuzione delle attività sociali ed economiche. queste attività però portano a più alti tassi di infezione».

L’allarme varianti

Per quanto riguarda le varianti, finora sono «solo» 19 i casi accertati di variante inglese, ma alla Asl non si fanno illusioni. Secondo le stime del ministero della Salute e dell’Istituto superiore della Sanità, sulla base dei campioni inviati da Bolzano, la variante inglese in Alto Adige rappresenterebbe già il 15 per cento dei casi. Secondo i vertici della Asl si tratta di una stima in eccesso, perché i campioni inviati per l’analisi provenivano da situazioni mirate, con sospetto di mutazione. Ma la Fondazione Gimbe ha sottolineato come la provincia di Bolzano sia al secondo posto in Italia per incremento di contagi nella settimana 3-9 febbraio: prima Pescara con +11,3%, secondo l’Alto Adige con +10,5%. «Questi aumenti marcati rappresentano spie rosse delle varianti che incombono», si legge nel report Gimbe. La più temuta variante sudafricana non è stata ancora accertata in Alto Adige, ma è molto diffusa in Tirolo, regione che infatti è stata isolata da Vienna.

L’andamento

Nell’ultimo report della cabina di regia nazionale (dati 1-7 febbraio) la provincia di Bolzano risulta a «rischio alto», insieme all’Umbria, con un Rt di 1,38 in netto aumento rispetto alla settimana precedente.

Posti letto quasi esauriti

Per ammissione dei vertici della Asl, l’incremento dei ricoveri per Covid-19 ha portato quasi all’esaurimento dei posti letto sia in terapia intensiva sia nei reparti. Ieri i pazienti gravi in terapia intensiva sono aumentati di tre, arrivando a 45, più un paziente in Austria. I ricoveri nei reparti sono saliti da 244 a 255, mentre restano 163 i ricoverati nelle strutture convenzionate: in tutto 418

Sono stati effettuati 2.775 tamponi pcr con 290 risultati positivi. su 3.054 test antigenici sono emersi 105 positivi. edoardo bonsante (segretario del sindacato anaao) conferma la situazione critica soprattutto al san maurizio: «diversi pazienti covid-19 restano nell’area pre triage, in assenza di altri letti. e per garantire l’assistenza ai casi di coronavirus, in questa fase vengono dirottati molti infermieri da altri reparti, ad esempio dalla neurologia che come reparto ormai esiste solo come «stroke unit», mentre gli altri pazienti neurologici vengono accolti in altri reparti. e come terapia intensiva per i pazienti cardiologici sono rimasti solo 7 posti in tutto l’alto adige».

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