«Altro che funivia, il turismo si rilancia con i ritiri calcistici»

Massimo Bessone (Lega Nord) invita a considerare ritorno d’immagine e seguito di fan garantiti dai grandi club



BRESSANONE. La funivia per la Plose? Secondo il consigliere comunale della Lega Nord Massimo Bessone non sarebbe l'unico modo per rilanciare turisticamente la zona. Ce ne sarebbe un altro che porterebbe in città migliaia di persone e con investimenti minimi, non paragonabili ai milioni necessari a realizzare il collegamento funiviario: i ritiri delle squadre di calcio nazionali ed estere. Un’idea che va controcorrente rispetto alle scelte altoatesine degli ultimi anni.

«In questi giorni si fa un gran parlare dell’indotto turistico che porterebbe a Bressanone la funivia - spiega Bessone - ma il dato certo è uno: se da una parte ci si adopera per spendere una fortuna in una funivia dalla discutibile utilità, dall’altra si fa ben poco per attirare i turisti verso la meravigliosa conca brissinese. In questo periodo estivo, non vi è mass media che non informi quotidianamente dei prossimi ritiri estivi di blasonati club calcistici in programma nel vicino Trentino e in qualche località dell’Alto Adige. Mai, però, almeno negli ultimi decenni, a Bressanone».

Bessone sottolinea che, spostandosi in provincia, ha potuto constatare che l’arrivo di squadre di calcio ha un indotto notevole.

«La vicina Brunico - spiega - potrebbe essere un esempio. Il sopraggiungere di sostenitori, molto spesso con le famiglie, offre ai luoghi ospitanti una gran visibilità sui mass media nazionali e internazionali, ovviamente in proporzione al club che si va a ospitare. Grandi club hanno per sede ufficiale anche città a distanze non proibitive da noi: Milano, Genova, Torino o Verona. Distanze accettabili percorse volentieri pur di seguire per una settimana la squadra del cuore e sfuggire alla calura estiva delle città. E l'arrivo dei sostenitori sarebbe solo l'inizio, visto che, con la qualità delle nostre strutture alberghiere e la bellezza della nostra città e delle località nei dintorni, l’ospite sarebbe invogliato a tornare anche in altre occasioni e magari in periodi diversi».

E Bessone si domanda perché Bressanone non faccia qualcosa in tal senso.

«In Trentino arrivano grandi team da tutta Europa. Perché loro sì e noi no? Abbiamo forse posti meno belli o meno qualità nelle strutture? Certo che no. E allora immaginiamo, ad esempio, che cassa di risonanza sarebbe l’arrivo a Bressanone dei giocatori del Bayern Monaco, freschi vincitori della Champions League. Altro che Riva del Garda. Una squadra del genere, magari ospite di un albergo e dei campi da calcio di Naz Sciaves, posto già nel cuore dei compatrioti di Goethe, farebbe faville e non vi sarebbero neppure problemi di lingua per squadra e tifosi. Quindi, non fossilizziamoci sulla funivia e i suoi pro e contro. Proviamo a guardarci intorno per osservare, magari copiare se siamo poco capaci, le località vicine. Se vogliamo veramente più ospiti, facciamo vedere al mondo che non siamo solo mercatino e funivia».©RIPRODUZIONE RISERVATA













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