Ambulatori «rapidi» in ospedale

Piano al San Maurizio contro il sovraffollamento, ma l'Anaao: «In ritardo di anni»


Orfeo Donatini


BOLZANO. La malattia da sovraffollamento al pronto soccorso e nel reparto di medicina del San Maurizio si è palesata ed è scattata la terapia: ambulatori rapidi e ridistribuzione dei pazienti per evitare disagi. Ma intanto emerge il problema dei soldi per il nuovo ospedale. «Il quadro in questi giorni al San Maurizio ed in particolare al pronto soccorso ed in medicina è sicuramente problematico - sostiene così il dottor Walter Pitscheider, coordinatore sanitario del nosocomio cittadino - e presenta punte di criticità oggettive dovute ad un crescente ricorso inappropriato alla struttura ospedaliera da parte di molti pazienti anche perché manca totalmente un'azione di filtro sul territorio». Secondo lei è troppo facile arrivare direttamente in ospedale? «E' evidente. Oggi come oggi, rivolgersi al pronto soccorso per qualunque patologia sapendo che al massimo si pagheranno 15 euro di ticket a fronte di una risposta immediata e totale, anche specialistica, costituisce la via più facile. Purtroppo le conseguenze sono quelle che abbiamo sotto gli occhi con il sovraffollamento di questi giorni». Quali rimedi state mettendo in campo? «Intanto subito degli ulteriori "ambulatori rapidi" soprattutto per le patologie mediche. E poi una più agile e diversificata ridistribuzione dei pazienti nei diversi reparti in modo da non gravare solo su medicina». Dunque al San Maurizio si sta già correndo ai ripari e mettendo in campo la "cura" più appropriata per fronteggiare la fase acuta di una stagione critica per infortuni sciistici e per pandemia influenzale. «Bene, meglio di niente, ma sono problemi che come sindacato abbiamo sollevato da almeno sette/otto anni - sostiene Claudio Volanti, il segretario dell'Anaao, il potente sindacato dei medici ospedalieri - senza tuttavia vedere mai dei concreti provvedimenti da parte dell'Asl che potessero avviare la loro soluzione. E sono cose che non abbiamo denunciato solo noi. Basti pensare che un paio d'anni fa tutti i medici della medicina avevano già denunciato un'organizzazione del reparto carente e pericolosa così come avevano chiesto inutilmente che i pazienti venissero informati dei possibili disagi. Senza contare tutti i rischi cui gli stessi sanitari vengono esposti non potendo avere sotto controllo la situazione complessiva dei loro pazienti spesso sparpagliati in cinque se non sei reparti diversi. Una situazione - conclude Volanti - insostenibile e inaccettabile». Una situazione "acuta" che da più parti si è ipotizzato possa essere risolta solo con il nuovo ospedale in via di costruzione. Tuttavia anche su questo fronte c'è un problema non marginale: con i tagli ai bilanci provinciali, i finanziamenti al mega progetto di ristrutturazione globale del San Maurizio non sono più così sicuri. E di conseguenza anche i tempi per ultimare il nuovo blocco delle emergenze così come la nuova parte alberghiera per la quale per altro sono sempre "congelati" a Roma i promessi 47 milioni del ministero della sanità. «Non c'è dubbio - confermano a denti stretti in assessorato - che con i tagli ai bilanci, che si ripeteranno anche nei prossimi anni, difficilmente le scadenze prefissate per i diversi stati di avanzamento del nuovo ospedale potranno essere rispettate. E ciò si tradurrà in un difficile passaggio organizzativo interno perché si dovranno ricalibrare tutti i passaggi».

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