Amianto, 14 casi certificati in Zona produttiva

La Cisl chiede severità: «I dati sono degli ultimi 2 anni. Dobbiamo fare qualcosa»



BOLZANO. «L’amianto continua a fare vittime anche a Bolzano. Serve più prevenzione e servono più dati per contrastare un fenomeno sottovalutato».

Quella dell’amianto - spiega la Cisl - è una questione tuttora aperta. «Oggi in alcune realtà e alcuni ambiti di lavoro è ancora presente e non tutti ne conoscono gli effetti dannosi per la salute». La Fim Cisl è tornata sull’argomento organizzando un convegno a Bolzano. Sono intervenuti, fra gli altri, l’Rls Dario Molon, il professore universitario Luciano Romeo e l’esperto in materia di risarcimento Silvia Bissa.

Molon nella sua relazione introduttiva ha spiegato che sono 14 i casi di patologie d’amianto nella zona industriale di Bolzano negli ultimi due anni, certificati dalla clinica universitaria di Pisa, che vanno aggiunti a decine di altri casi precedenti. Per questo è necessario, secondo Molon, intensificare l’attività di controllo e prevenzione.

Romeo ha sottolineato l’importanza degli accertamenti tempestivi per poter intervenire rapidamente, consentendo di prolungare la vita a chi ha contratto una malattia asbesto-correlata. «E’ importante intervenire subito per ottenere un risarcimento non solo per chi ne è colpito, ma anche per i parenti delle vittime», spiega l’avvocatessa Bissa.

Il segretario generale Claudio Voltolini ha ripetuto che il sindacato intende continuare la battaglia d’informazione e sensibilizzazione. Le quattro proposte della Fim in materia di amianto sono, in sintesi, queste. Costituire e rendere pubblico finalmente anche in Alto Adige il registro dei mesoteliomi (tumori derivanti dall’amianto), per raccogliere dati e avere elementi utili per intervenire. Estendere i controlli preventivi (screening) alle persone che hanno lavoratori in aziende dove si è manipolato l’amianto. Verificare la corretta attuazione delle bonifiche nei siti inquinati ed estendere i benefici previdenziali ai lavoratori che hanno lavorato in aziende dove si è riscontrata la presenza di amianto anche dopo il 1992.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità