Amianto, 900 edifici pubblici a rischio

La Provincia avvia un monitoraggio a tappeto in tutto l’Alto Adige. Solo a Bolzano 80 strutture: uffici, asili, licei


di Davide Pasquali


BOLZANO. Sono la bellezza di 929. Solo nel capoluogo superano gli 80. Sono compresi nell’elenco addirittura palazzo Widmann, l’auditorium Haydn, la biblioteca Tessmann, il Plaza, i licei Torricelli e von der Vogelweide, la piscina Samuele, il Ctcu.Si tratta degli edifici pubblici altoatesini ritenuti a rischio amianto. La Provincia, obbligata per legge ma forse ancor più spinta dalla preoccupazione espressa dall’opinione pubblica, sempre più sensibile sull’argomento, ha ora deciso di correre ai ripari, facendo emergere la gravità della situazione a livello provinciale. In quattro mesi si valuterà il rischio amianto in asili, scuole, licei, uffici, biblioteche ecc.

Soltanto pochi mesi fa, in città aveva fatto scalpore il caso delle scuole Kunter di via Cadorna: solo una volta avviata la demolizione, ci si era resi conto della presenza di 80 pilastri portanti in cemento amianto. E così i lavori di demoricostruzione erano stati sospesi mesi e mesi, destando preoccupazione nei residenti di Gries per via dei pilastri a vista, spruzzati con un liquido inertizzante blu allo scopo di evitare la volatilità delle pericolose fibre di amianto. I tecnici provinciali in primavera avevano minimizzato l’accaduto, ma con ogni probabilità in quell’occasione, più che in altre, ci si era pure resi conto della gravità del problema, da affrontare non navigando a vista, ma monitorando a tappeto e costantemente. Perché l’amianto abbonda, lo si sa. Però finché è integro non costituisce un problema. Ormai però, dalla messa al bando della produzione e dell’impiego nelle costruzioni sono trascorsi vent’anni. E molti edifici stanno cominciando a risentire degli acciacchi dell’età. Le superfici in amianto si deteriorano e occorre farsi un’idea precisa di quante siano le situazioni attualmente a rischio, a che grado, come e con quale tempistica si debba intervenire. Anche perché le bonifiche dell’amianto, eseguite da poche e superspecializzate ditte, sono per loro natura costose e dunque, per non farsi cogliere alla sprovvista, occorre elaborare un cronoprogramma di bonifiche preciso, per scovare i finanziamenti nelle pieghe del bilancio provinciale.

Ora l’Ufficio manutenzione opere edili ha indetto un bando di gara al massimo ribasso per la “Valutazione del rischio da amianto in edifici pubblici dell’amministrazione provinciale e in scuole e asili dei Comuni”. Il costo base è stato stimato in 420 mila euro, ma il lavoro è immane. Si tratta di 929 edifici, suddivisi in tre lotti, fra i quali il più sostanzioso è il terzo: Bolzano-Bassa Atesina. Si tratta di 458 palazzi pubblici, oltre 80 dei quali a Bolzano.

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