Amianto alla ex Iveco «Bonifica fatta in silenzio»
Trovato sotto la rampa durante la demolizione della pista di prova dei Lince Indignati gli artigiani dei due consorzi accanto: «Nessuno ci ha avvertito»
BOLZANO. Ancora una volta c’è l’amianto. Ancora una volta c’è una segnalazione di cittadini indignati. Ancora una bonifica avviata in silenzio, senza darne notizia a chi abita o a chi lavora vicino all’area di rinvenimento. Prosegue dunque la pessima abitudine, resa ancora più insopportabile perché ad agire così è l’ente pubblico. Stiamo parlando dell’ex pista di prova Iveco, in fondo a via Volta. In queste settimane è in fase di demolizione.
Al lavoro nell’ampio spiazzo ci sono demolitori, escavatori e camion. Montagne di cemento, pietrame, asfalto. Dopo aver sopportato per anni il furibondo e lancinante rombo dei Lince e dei Tigre su di giri in pista, gli artigiani e i titolari delle ditte con sede nei due consorzi di via Enzo Ferrari affacciati sullo spiazzo ex Iveco, non facevano certo difficoltà a sopportare il disagio e il rumore dovuti al cantiere. Tanto durerà poco e poi si realizzerà la tanto auspicata strada di accesso sul fronte est dei consorzi, promessa da anni.
Poi però, pochi giorni fa, a qualcuno dei consorzi è scappato l’occhio giù in basso, sulla rampa dove fino a poche settimane fa si provavano la trazione sul ripido e le frenate in discesa dei mezzi militari Iveco.
E l’occhio è scappato semplicemente perché l’area era stata delimitata con un nastro plastificato. Nei consorzi lavorano numerose ditte impegnate nel settore edilizio e quindi si sa bene come si procede di solito in questi casi. Si delimitata tutto con uno specifico nastro giallo-nero, si predispongono i cartelli, nei limiti del possibile si informano i vicini: tenete le finestre chiuse, non state tanto fuori.
Semplici precauzioni. Anche stavolta bellamente ignorate.
Per capirlo è sufficiente farsi un giro in cantiere. Da via Volta non si vedono cartelli. Dal retro del consorzio Manus nemmeno. Se si scavalca e ci si avvicina, si notano dei cumuli di materiale ricoperto da un telo. Si sa: l’amianto, finché non lo si tocca, non comporta un pericolo, ma appena lo si tocca si sbriciola, si volatilizza. Meglio coprirlo.
Il colmo è il cartello: «Attenzione, in questo edificio sono in corso lavori di bonifica di amianto. È assolutamente vietato accedere alle zone confinate». Il bello è che il cartello non è mica rivolto verso via Volta o via Ferrari o i consorzi. No, è rivolto dall’altra, verso il nulla. In modo che dal consorzio non si possa leggere, neanche con un potente teleobiettivo. Per fotografarlo bisogna avvicinarsi di persona.
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