Amianto alla ex Iveco «Bonifica fatta in silenzio»

Trovato sotto la rampa durante la demolizione della pista di prova dei Lince Indignati gli artigiani dei due consorzi accanto: «Nessuno ci ha avvertito»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Ancora una volta c’è l’amianto. Ancora una volta c’è una segnalazione di cittadini indignati. Ancora una bonifica avviata in silenzio, senza darne notizia a chi abita o a chi lavora vicino all’area di rinvenimento. Prosegue dunque la pessima abitudine, resa ancora più insopportabile perché ad agire così è l’ente pubblico. Stiamo parlando dell’ex pista di prova Iveco, in fondo a via Volta. In queste settimane è in fase di demolizione.

Al lavoro nell’ampio spiazzo ci sono demolitori, escavatori e camion. Montagne di cemento, pietrame, asfalto. Dopo aver sopportato per anni il furibondo e lancinante rombo dei Lince e dei Tigre su di giri in pista, gli artigiani e i titolari delle ditte con sede nei due consorzi di via Enzo Ferrari affacciati sullo spiazzo ex Iveco, non facevano certo difficoltà a sopportare il disagio e il rumore dovuti al cantiere. Tanto durerà poco e poi si realizzerà la tanto auspicata strada di accesso sul fronte est dei consorzi, promessa da anni.

Poi però, pochi giorni fa, a qualcuno dei consorzi è scappato l’occhio giù in basso, sulla rampa dove fino a poche settimane fa si provavano la trazione sul ripido e le frenate in discesa dei mezzi militari Iveco.

E l’occhio è scappato semplicemente perché l’area era stata delimitata con un nastro plastificato. Nei consorzi lavorano numerose ditte impegnate nel settore edilizio e quindi si sa bene come si procede di solito in questi casi. Si delimitata tutto con uno specifico nastro giallo-nero, si predispongono i cartelli, nei limiti del possibile si informano i vicini: tenete le finestre chiuse, non state tanto fuori.

Semplici precauzioni. Anche stavolta bellamente ignorate.

Per capirlo è sufficiente farsi un giro in cantiere. Da via Volta non si vedono cartelli. Dal retro del consorzio Manus nemmeno. Se si scavalca e ci si avvicina, si notano dei cumuli di materiale ricoperto da un telo. Si sa: l’amianto, finché non lo si tocca, non comporta un pericolo, ma appena lo si tocca si sbriciola, si volatilizza. Meglio coprirlo.

Il colmo è il cartello: «Attenzione, in questo edificio sono in corso lavori di bonifica di amianto. È assolutamente vietato accedere alle zone confinate». Il bello è che il cartello non è mica rivolto verso via Volta o via Ferrari o i consorzi. No, è rivolto dall’altra, verso il nulla. In modo che dal consorzio non si possa leggere, neanche con un potente teleobiettivo. Per fotografarlo bisogna avvicinarsi di persona.

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