il racconto

Merano, motoraduno con salvataggio «in diretta» 

Fra i 600 partecipanti all’«adunata» anche i centauri della Croce rossa che sono intervenuti a Sinigo per un incidente. Presenti tanti giovani biker, l’appello alla prudenza di padre Paul



MERANO. Va in archivio la quinta edizione del Motoraduno che domenica mattina (5 maggio) ha visto circa 600 centauri radunarsi nel piazzale Prader per la consueta motobenedizione a cura di padre Paul, presente alla manifestazione fin dalla prima edizione.

Al raduno anche un gruppo di quattro operatori della Croce rossa che proprio nel corso del motogiro sono intervenuti a seguito di un incidente avvenuto a Sinigo che ha visto coinvolte tre auto per fortuna senza feriti. Solo poche ore dopo, nei pressi di Bressanone, un incidente tra un'auto e un motociclista con a bordo il figlio ha purtroppo tolto la vita al giovane quattordicenne passeggero.

Proprio per prevenire questi episodi, gli organizzatori del Motoraduno per tutto il corso della mattinata di domenica non hanno mai smesso di ricordare ai bikers l'importanza del rispetto delle norme stradali e di una guida quanto mai prudente, soprattutto su strade sempre più trafficate. «Siamo affranti per quanto accaduto domenica a un ragazzo così giovane e allo stesso tempo siamo vicini al dolore della sua famiglia», le parole di Matteo Mangiacasale, vicepresidente del sodalizio di MotoMerano organizzatore del Motoraduno.

Accanto ai centauri della polizia locale, alla manifestazione era presente anche una delegazione della Cri con in testa il biker Aldo Bertagnolli che così ha delineato il loro ruolo: «Siamo un team composto da 25 volontari della Croce rossa da tutta la provincia. Facciamo servizi preventivi in Alto Adige ma anche in tutt'Italia, quando siamo richiesti. Sempre a disposizione della popolazione», le parole di Bertagolli pronunciate nel piazzale Prader poco prima della motobenedizione. Qualche minuto dopo, è proprio la sua squadra ad essere intervenuta a Sinigo in seguito al già citato incidente.

Significative anche le parole di padre Paul, intervenuto dopo il sindaco Dario Dal Medico, l’assessore Nerio Zaccaria e il presidente di MotoMerano Enrico Marton. «Siamo qui per benedire le persone, non le moto, chiedendo ad ognuno di voi responsabilità alla guida e di dare un bacio alle persone a cui volete bene, prima di partire, in modo che quando siete sulle strade sia la prudenza a guidarvi nel vostro tragitto», il messaggio del vulcanico padre Paul.

Motoraduno che ogni anno vede la partecipazione di sempre più giovani, come è il caso della diciottenne meranese Jenny Schöpf: «Sono qui con il mio 125, e per me la moto è una passione da quando avevo 16 anni», le parole della studentessa alle Fos.

Giovani biker accanto a veterani che della passione per la moto hanno fatto una filosofia di vita. È il caso di Thomas Ceska e del suo gruppo Gold Wing Italia sezione altoatesina. «Siamo in 18 soci attivi in provincia che condividono lo spirito e lo stile di vita Gold Wing. Significa fare viaggi sulle lunghe distanze, la mitica Route 66, per intenderci, partecipando così agli incontri internazionali ad esempio in Francia dove saremo già questo giovedì», la testimonianza del centauro. Moto che diventa parte della propria vita al punto, spiega Roberto Condotta «che nel 1991 vendetti a un amico la mia Yamaha XT 500 ma con diritto di prelazione fatto valere ben 25 anni dopo».













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