la bonifica

Amianto in via Novacella: un mese di lavori

Dovevano iniziare a gennaio. Vicini critici: poche informazioni. La ditta: tutto in regola, materiale di matrice compatta e lo stiamo inertizzando


di Davide Pasquali


BOLZANO. «Attenzione, sono in corso lavori di bonifica da amianto».

È il testo del cartello affisso al cancello della villetta dell’aeronautica di via Novacella. In ritardo di due mesi rispetto al diktat del Comune, ma i lavori di bonifica sono iniziati. Per una volta, informando abbastanza i residenti grazie alla cartellonistica prevista dalle normative vigenti. La ditta che esegue i lavori - e non, occorre sottolinearlo, l’ente pubblico - tiene a spiegare: «Tutto sotto controllo».

La bonifica del tetto sarebbe dovuta iniziare entro e non oltre il 12 gennaio, come imposto dagli uffici municipali. Trattandosi però di area demaniale, ergo con la burocrazia statale di mezzo, i tempi si sono allungati di circa due mesi. I lavori sono infatti iniziati questa settimana, non prima di avvertire residenti e confinanti, innanzitutto tramite il nastro giallonero di ordinanza, con incisa la scritta “Attenzione pericolo amianto”. Lo si è steso lungo tutto l’ampio perimetro del parco della villetta, da diversi giorni. A seguire, prima di iniziare i lavori veri e propri, si sono esposti anche altri cinque cartelli esplicativi. Rivolti verso la strada e ben visibili dalle case. Sembra niente, ma è forse la prima volta che capita in città. C’è scritto: “Attenzione! Zona ad alto rischio - Possibile presenza di amianto in concentrazione superiore ai valori limite di esposizione”. Ovviamente, il messaggio non è rassicurante. Lo ammette Sergio Romano, uno dei titolari della ditta Risana, cui sono stati affidati i lavori. «Il nastro e i cartelli li abbiamo esposti, è che così la gente si preoccupa». Insomma, i soli cartelli non bastano, anche se come inizio sono già qualcosa. Bisognerebbe che intervenisse l’ente pubblico. Che ieri era presente: in un solo giorno due controlli al cantiere da parte degli uffici provinciali preposti. C’erano pure gli addetti dell’aeronautica. In mattinata, due operai al lavoro e dieci controllori. Nessuno, però, che si sia degnato di spiegare cosa stia accadendo. Aeronatica, Provincia, Comune, Asl. Un breve comunicato stampa, fra gli innumerevoli emessi quotidianamente, male non avrebbe fatto. E invece, se se ne sa qualcosa, è solo per la buona volontà dei titolari della ditta. Che spiegano: «I lavori dureranno circa un mese. Dobbiamo rimuovere le piastre del tetto, che in passato erano state coperte con della schiuma ora solidificatasi. Dobbiamo prima romperla, poi asportarla prima di arrivare all’amianto. Il materiale però qui è in matrice compatta, l’amianto è in concentrazioni limitate, 12-14%, il resto è cemento. La schiuma già proteggeva, ma come ulteriore precauzione, su tutto spruzziamo un liquido incapsulante. Siamo una ditta specializzata, ci occupiamo quasi solo di amianto». Esperti, dunque. Più sensibili dell’ente pubblico nell’informare e spiegare.

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