Appiano trova la discarica e la «rifila» a Bolzano

Rifiuti, cavi elettrici buttati e scarti vari sono affiorati dalle parti di Frangarto. In base a confini e segnaletiche, si discute sul Comune di competenza


di Alan Conti


APPIANO. Le faccende che accadono ai confini, spesso, diventano figlie di nessuno. Di solito vale per i luoghi dove si toccano grandi Paesi o nazioni poco inclini ad abbracciarsi. Assai meno preventivabile che questo accada in un piccolo lembo di terra tra i Comuni di Bolzano e Appiano. Fatto sta che in questa area ai piedi del vecchio tiro al piattello, dopo Ponte Adige sulla sinistra, è spuntata una piccola discarica abusiva che lascia sorpresi per confusione e gestione.

Il luogo è quello noto dell’ex campo nomadi, al limite di un boschetto fino a pochi giorni fa non recintato, dove tra le fondamenta delle casette e sparsi in giro spuntano oggetti dimenticati, rifiuti e addirittura cavi elettrici già privati del rame. Secondo chi ha denunciato il degrado difendendo strenuamente il proprio anonimato si tratterebbe di “un luogo molto inquinato anche da prodotti petroliferi residui degli alberghi e, nonostante ciò, frequentato per gioco da numerosi ragazzi”.

La bonifica, per la verità, non sembra impresa da chiedere supporto scientifico all’Eurac: qualche mezzo, una manciata di uomini e la pulizia può avvenire in poche ore. Il problema, però, a questo punto diventa a chi chiedere di intervenire. Il Comune di Appiano, infatti, giunto a conoscenza del caso ha incaricato Luciano Peruzzo (pensionato che collabora con l’amministrazione in veste di guardia ambientale) di effettuare un sopralluogo. Compito svolto con descrizione particolareggiata, ma rimane un dubbio: “In effetti c’è qualche problema nel vecchio campo nomadi, ma quella porzione di terreno è di competenza di Bolzano. Il Comune di Appiano a metà aprile ha attuato al pulizia dei boschi e dei terreni: mi sembra strano che possa essere sfuggita una situazione simile”. Secondo i cartelli stradali, però, saremmo a Frangarto, perché Bolzano viene considerata finita diversi metri prima: “Dal punto di vista della segnaletica è vero, ma secondo alcuni operatori della zona lo spartiacque sarebbe proprio la strada di Cornaiano”.

I Comuni, in ogni caso, non si sono sentiti tra loro per cercare di capire come muoversi e trovare una risposta precisa. O sbagliano i cartelli o sbagliano le interpretazioni. Eppure la segnalazione, prima che ai media, è arrivata all’amministrazione: c’era il tempo per chiarire o quanto meno avvertire i vicini. Intanto, la sporcizia rimane e il destino è incerto. Succede quando i confini di intervento li tracciano gli operatori della zona e non le istituzioni.

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