Architettura in Alto Adige: ecco i 28 migliori progetti

Per la prima volta oltre alla selezione della giuria voteranno (online) i cittadini


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Tutti gli ultimi progetti realizzati in Alto Adige sono stati selezionati dall'Ordine e dalla Fondazione e alla fine una giuria (Adolfo Natalini, Tom Vack e Axel Simon, tutti rigorosamente non sudtirolesi) ne ha scelti 28: saranno esposti e tutti potranno giudicarli (entrare in http: //premio.arch.bz.it).

La gente potrà inviare la sua scheda "elettorale" o guardare gli elaborati dal 5 novembre alla Lub (fino al 9). Dall'11 al 20 l'esposizione passerà nel foyer dell'ospedale di Bolzano.

Infine il 21, in occasione della festa dell'architettura, verranno proclamati i vincitori.

"Sa quante sono le architetture fatte dagli architetti a Bolzano? Non più del 15%".

Un po’ poco. Per questo alla Fondazione sono tanto inquieti. Dice Alexander Zoeggeler: "Siamo schiacciati da leggi senza qualità. I progetti li firmano ingegneri, geometri, geologi, tecnici, periti". Mancano solo i giardinieri. E Ute Oberrauch: "L'architettura è una res publica, una cosa di tutti. Ma nessuno ci chiama quando si decide". Eppure mai come ora, la politica a Bolzano passa per l'architettura.

Sullo slogan "le nuove Pascoli sono brutte" è salito un intero gruppo di opposizione alla nuova biblioteca; al grido di "Chipperfield calpesterà lo skyline del centro storico" si sono compattati gli avversari di Benko. Bello o brutto non sono più categorie dello spirito ma nucleo del dibattito urbanistico e, alla fine, politico.

"Avremmo potuto - dice Carlo Azzolini, vicepresidente dell’Ordine e presidente della Fondazione - fare di più, firmare documenti, entrare a gamba tesa, chiedere leggi e regolamenti nuovi. Dire che la gran parte del nostro paesaggio è infestato da case ordinarie, da garage tra i masi, di condomini senza qualità. Ma non si andrebbe da nessuna parte senza cercare di far crescere la cultura diffusa". Per Azzolini "è la gente, semmai, che dovrebbe ribellarsi". E Wolfgang Thaler, presidente dell'Ordine: "Facciamo gruppo ma non possiamo farlo sempre. Gli architetti sono professionisti e sono liberi di scegliersi i committenti. E le commissioni". Ma Alexander Zoeggeler insiste: "Penso che si possa fare qualcosa di più per preservare il patrimonio. L'Hotel Alpi è un patrimonio. Corso Libertà, le Pascoli pure. Ci sono situazioni che non andrebbero messe a rischio". A Mayr Fingerle, autore del progetto Pascoli, fischieranno le orecchie.

Intanto, i progetti sottoposti al giudizio dei cittadini, raccontano gran parte dell'architettura altoatesina degli ultimi cinque, sei anni.

Dalle soluzioni urbane di Delueg (chiesa “Madre Teresa di Calcutta” a Bolzano), Lucchin (le scuole “Hannah Arendt”), la “Salewa” di Zucchi, la casa di vicolo San Giovanni della “Waiz”, la “Technoalpin” di Baldi e, sul territorio, il residence “Fischerwirt” di Piller, la casa “Hoeller” a Lana. Passando per le cantine vinicole a Terlano di Trojer Vonmetz o quelle di Nalles di Scherer. Così, tra ex Gil brissinesi (Lanz e Mutschlechner), autosilo a Siusi (Burgauner) e atelier d'artista a Castelrotto (Modusarchitects), gli architetti cercano di entrare in connessione con le città e il territorio.

Un primo passo per scendere in campo: farsi giudicare.

Poi, potranno anche farsi parte politica.

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I PROGETTI SELEZIONATI.

La Fondazione Architettura Alto Adige presenta i 28 nominati del Premio di Architettura Alto Adige 2013. Questi, selezionati dai 3 giurati Adolfo Natalini (Italia), Tom Vack (USA) e Axel Simon (Svizzera).

Categoria open spaces: le aree esterne Fortezza – mostra labyrinto - Libertà (Arch. Christian Schwienbacher), la piazza Angela-Nicoletti a Bolzano (Arch. Roland Baldi), il nuovo centro del paese di San Martino in Passiria (Arch. Andreas Flora) e la Ring-Road (circonvallazione) a Bressanone (Modusarchitects).

Categoria housing: la casa “vicino alla Capella, maso B” a Vipiteno (Bergmeisterwolf Architekten), la casa Höller a Lana (Höller&Klotzner), la casa “Pliscia“ in Val Badia (Pedevilla Architekten) e la casa ed atelier d’artista a Castelrotto (Modusarchitects).

Categoria interior: la boutique Öhler Woman a Bressanone (Bergmeisterwolf Architekten), casa Burger Oberschmied a Monguelfo (Arch. Stefan Hitthaler), l’atelier “la cucina di Haidacher“ (Arch. Lukas Mayr) und l’arredamento della casa W01 ad Aica (Arch. Philipp Kammerer).

Categoria public: la nuova palestra di roccia a Bressanone (Arch. Wolfgang Meraner e Lanz + Mutschlechner – Stadtlabor), il centro parrocchiale ”Madre Teresa di Calcutta“ a Bolzano, (Arch. Siegfried Delueg), il centro culturale a Ora (Monsorno Trauner Architekten) e l’ ampliamento della scuola professionale provinciale per le professioni sociali “Hannah Arendt“ di Bolzano (Claudio Lucchin & Architetti Associati).

Categoria tourism: l’impianto di risalita Merano 2000, (Arch. Roland Baldi), l’autosilo Siusi-Alpe di Siusi e sede Silbernagel a Siusi (Arch. Lukas Burgauner), l’albergo Residence Fischerwirt (Arch. Wolfgang Piller) e la casa di caccia Tamers a San Vigilio di Marebbe (EM2 Architekten).

Categoria office&industry: la cantina vinicola di Terlano (Trojer Vonmetz Architekten), la cantina vinicola Nalles – Magrè a Nalles (Arch. Markus Scherer), il Salewa Headquarter (Cino Zucchi & Park Associati) e la sede Technoalpin (Arch. Johannes Niederstätter e Arch. Roland Baldi).

Categoria renovation:

la casa residenziale in Vicolo San Giovanni a Bolzano (Arch. Susanne Waiz), il cinema Astra Ex Gil a Bressanone ( Lanz + Mutschlechner – stadtlabor), il castello Brunico con il MMM Ripa e l’ex canonica nella Val Aurina (EM" Architekten).













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