Areale, arrivata la nota con l’ok di Rfi 

Comunicazione ufficiale al sindaco. La firma dell’accordo di programma con il Comune e la Provincia si terrà l’8 aprile 


di Paolo Campostrini


BOLZANO. L'Areale ha la sua data. Segnata in agenda, firmata e controfirmata: l'8 aprile è il giorno dell'accordo di programma. Ed è finalmente, una notizia. Perché dopo dieci anni di progettazione e confronto tecnico e due, gli ultimi, spesi dal Comune per mettere insieme gli altri interlocutori, Provincia e Ferrovie, l'avvio del più grande progetto infrastrutturale che mai abbia toccato il capoluogo sembrava sfuggire da tutte le parti, come Sisifo ad inseguire il suo traguardo che ogni volta, immancabilmente, ritornava ad punto di partenza. Lo scatto è avvenuto dopo il vertice a Roma, definito tecnico, ma soprattutto l'altra sera quando in municipio è giunta la nota definitiva di via libera "ferroviario". Una semplice busta con timbro apposito, ma era quella che tutti aspettavano. Accanto a quella nota, anche la definitiva stesura del piano di intervento urbano. Con la piscina da 50 metri, il centro per i linguaggi contemporanei, il lotto immobiliare privato con la previsione di 1500 alloggi, la zona servizi a fianco dell'attuale stazione, i parcheggi per almeno 1200 automobili in sotterranea. In sostanza, soltanto l'edificio frontale della stazione e il vecchio deposito ferroviario col camino, location privilegiata di Transart, resteranno (almeno apparentemente) come sono. Tutto il resto produrrà quella "addizione" urbana che, come ha sempre detto il sindaco "finalmente riequilibrerà l'asse della città, sempre spostato verso sud ovest e che finalmente troverà il suo assetto con la nuova espansione verso nord". E poi le molte zone verdi, i passaggi pedonali che saranno quasi in esclusiva perchè le auto transiteranno solo ai margini sud e ovest per consentire all'attuale via Renon di costituire, verso i Piani, un unico boulevard come aveva preconizzato Boris Podrecca. Il fatto di aver fissato una data, concordata tra Comune, Provincia e Ferrovie, significa che ora la cornice dell'accordo di programma è conclusa e che vi sarà il tempo per effettuare tutti quei passaggi, pienamente politici, che lo schema prevede. La Provincia in giunta mentre il municipio direttamente in consiglio comunale, per avviare e concludere una discussione finalmente su basi solide anche se i contenuti sostanziali del progetto ormai sono nelle mani di tutti da mesi. Perchè è importante aver finalmente fissato la data per la firma dell'accordo? Perchè è propedeutico alle procedure concorsuali successive e perchè da allora è finalmente calcolabile in termini di tempo la direttrice di marcia per giungere al cantiere e alla sua conclusione. Dopo l'8 aprile dovranno trascorrere 30 giorni per una serie di verifiche amministrative, poi una prima indagine di mercato per verificare la presenza di privati disposti ad investire sull'infrastruttura e infine la stesura e l'avvio del bando di gara per individuare i soggetti costruttori, la comunicazione all'autorità anticorruzione e infine l'assegnazione dei lavori. Contando un anno, un anno e mezzo per questi passaggi, sia in Comune che in Provincia hanno potuto quindi disegnare un calendario mediamente attendibile rispetto alla consegna dell'opera: 10 anni da aprile. Che sono tanti ma anche pochi nella vita di una città. E che soprattutto sembrano lontani ma, per quanto riguarda la programmazione delle imprese interessate all'opera e l'orizzonte politico delle giunte coinvolte, è dietro l'angolo. Si dovrà iniziare a lavorarci da oggi e domani non da dopodomani. E già gli advisor incaricati dell'operazione sono al lavoro per definire un quadro di compatibilità economiche in grado di attirare i potenziali investitori, prefigurando uno schema di ritorno economico, tolte le opere pubbliche che dovranno essere comunque finanziate. Voci in proposito? Alcuni fondi internazionali che stanno già operando in infrastrutture ex ferroviarie simili in Europa e anche René Benko che ha confermato il suo interesse per partecipare all'investimento su Bolzano per la parte immobiliare, il cui lotto si libererà una volta spostati più a sud i binari della ferrovia. Quest'ultimo passaggio ingegneristico è calcolabile intorno ai 200-300 milioni, ma complessivamente l'intera operazione sfiorerà il miliardo. Ci vorranno dunque spalle forti e una visione in prospettiva dei benefici che ne scaturiranno.













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