Ascensori rotti a Villa Serena, proteste

Arrabbiati i familiari degli utenti della struttura: «I disagi durano da diversi giorni». Ieri nuovi controlli dei tecnici


di Alan Conti


BOLZANO. C’è qualcosa, in via Fago, che evidentemente agli ascensori dell’Assb non piace. Ha dell’incredibile, infatti, il nuovo disagio registrato nella strada di Gries. Dopo le polemiche sulmalfunzionamento degli elevatori nella nuova struttura per la cura dei disabili inaugurata da poco stavolta tocca alla casa di riposo Villa Serena.

Gli ascensori di questo edificio sono tre: due attivi e uno costruendo. Attivi, per la verità, è una forzatura perchè da alcuni giorni di salire e scendere non ci pensano nemmeno. «Vanno a singhiozzo -lamenta la parente di un’ospite - ma adesso abbiamo toccato l’apice. Quello più grande è fuori servizio già da sabato, mentre quello piccolo ha smesso di funzionare l’altra sera». Insomma, tutto bloccato e, considerate le condizioni di molti pazienti costretti sulla sedia a rotelle, piani sigillati. Impossibile spostarsi. «Tra l’altro le scale sono strette e pericolose. Lo spazio dei pianerottoli tra le rampe, inoltre, è esiguo. Così è davvero insostenibile». Oltre all’amarezza pratica c’è anche una certa stizza economica. «Ricordiamo agli enti amministrativi che non paghiamo mica poco per tutto questo. Non può accadere una cosa simile».

Che la situazione sia particolarmente critica, comunque, lo testimonia l’intervento dei vigili del fuoco che l’altra sera sono arrivati alla casa di riposo per spostare i pazienti dal piano zero a quelli superiori. Qualcosa, evidentemente, si inceppa nella gestione degli elevatori. Nella nuova struttura si parlò di sistemi informatici, ma a Villa Serena diversi tecnici sono intervenuti nel pomeriggio di ieri per risolvere l’oggettivo disagio.

Sulla questione è intervenuta anche il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Mariateresa Tomada. «È semplicemente scandaloso che si generi una situazione come questa in una struttura così sensibile. I pazienti vengono di fatto costretti a rimanere nella camera giorno e notte. Del tutto impossibilitati a raggiungere le sale comuni al piano terra o anche solo la cappella per una preghiera». Oltre al disagio ci sono valutazioni di sicurezza avanzate dal consigliere comunale. «Cosa accadrebbe in caso di incendio con tutti gli ascensori fuori uso? Come si organizza un’evacuazione efficace della struttura utilizzando solo le scale?».

Nella nuova sede per la cura dei disabili il problema venne risolto nel giro di qualche giorno e l’Assb ebbe anche uno scontro piuttosto acceso con la ditta responsabile della manutenzione. Di norma, infatti, non dovrebbe accadere mai di registrare ritardo nella riparazione. Si tratta, infatti, di strutture sensibili che non possono attendere: nei contratti con l’ente pubblico, infatti, viene pretesa una reperibilità 24 ore su 24.

Eppure anche questa volta l’attesa si è estesa per qualche ora di troppo. Nel frattempo tutti bloccati.

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