Asili nido, «saltano» 3 dipendenti

A causa della crisi 30 posti liberi tra Firmian, Casanova e via Parma. Manzardo: è un fenomeno nuovo


di Massimiliano Bona


BOLZANO. All'asilo nido Firmian salteranno da due a tre posti di lavoro a causa della crisi economica che ha colpito le famiglie bolzanine. La nuova e moderna struttura, che aprirà il 14 gennaio, avrebbe dovuto avere 3 sezioni ma ne avrà solamente due, grazie ad un lieve aumento di adesioni fatto registrare negli ultimissimi giorni grazie a molteplici iniziative. Il rischio, fino a due settimane fa, era quello di aprire una sola classe.

«Si tratta - spiega la dirigente Licia Manzardo - di un fenomeno assolutamente nuovo. In passato c'erano liste d'attesa, più o meno lunghe, per accedere agli asili nido cittadini, che in città hanno una capienza complessiva di 530 posti. In questo momento, invece, abbiamo 6 posti liberi a Casanova, 6 posti liberi in via Parma e 16/18 posti liberi a Firmian. Nelle ultime settimane abbiamo lavorato su più fronti per cercare di riempire le tre strutture a partire dal 2013 e, in larga misura, siamo riusciti nell’intento. C’è, tuttavia, ancora una certa disponibilità».

La novità, rispetto al recente passato, è rappresentata dai ritiri. «Molte famiglie - continua la Manzardo - ci dicono che, pur essendo molte soddisfatte del servizio, non riescono più a pagare la retta che oscilla, a seconda delle fasce di reddito delle famiglie, da 90 a 300 euro mensili. Preferiscono iscrivere i bambini alla scuola materna, che è decisamente più economica, oppure li lasciano ad un parente».

E questo sebbene, per il bambino, non si tratti sempre della migliore soluzione dal punto di vista educativo e pedagogico. È la prima volta, in assoluto, che il Comune, nel tentativo di riempire i posti disponibili, organizza giornate delle porte aperte con una struttura ancora chiusa e incontri a vari livelli. In gioco, questo è evidente, ci sono anche dei posti di lavoro, come conferma la stessa Manzardo. «A Firmian avevamo previsto di assumere 8 persone ma 2 posti e mezzo non potranno essere coperti, almeno in quetsa fase, proprio per la carenza di iscrizioni che ovviamente non potevamo certo prevedere a priori». Alla fine lo staff guidato da Licia Manzardo ha deciso di aprire due sezioni: una riservata ai bambini medio-grandi (19-36 mesi) o l'altra rivolta invece agli utenti piccoli e medi (0-18 mesi). «Con questo numero di iscritti - conclude la Manzardo - di sicuro non potremo aprire tre sezioni, come era stato inizialmente preventivato. Più avanti, vedremo. Molto dipenderà anche dall'andamento della congiuntura economica».

Il dato positivo per le famiglie, rispetto al passato, è che se dovessero avere bisogno di assistenza qualificata in strutture moderne e con personale qualificato non dovranno più fare i conti con snervanti liste d'attesa. In moltissime altre città, Trento in primis, i posti disponibili nelle microstrutture sono inferiori al numero delle richieste. A Bolzano, peraltro, almeno parte del fabbisogno è coperto dal servizio Tagesmutter e dall’offerta di cooperative private che garantiscono standard qualitativi più che soddisfacenti.

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