BOLZANO. Accordo trovato sulle tariffe degli asili nido. La Provincia ha accolto le richieste dei Comuni di Bolzano, Merano, Laives e Bressanone. L’aspetto più importante è che verrà scongiurato il rincaro dei costi a carico delle famiglie. Oltre a questo, viene riconosciuta la specificità di questo modello educativo e allo stesso tempo viene introdotta una flessibilità di orario, sicuramente gradita ai genitori, che comporterà uno sforzo organizzativo agli asili e ai Comuni. Tra le novità, la possibilità per i bimbi di usufruire di un orario part time. La giunta provinciale ha approvato ieri i criteri per il finanziamento agli asili nido. L’ipotesi iniziale della Provincia era di unificare tutto il sistema dell’assistenza all’infanzia, asili nido, microstrutture e Tagesmütter, sulla base della tariffa oraria. I Comuni principali hanno chiesto di tenere separata la posizione degli asili nido e presentato una controproposta, accolta ieri dalla giunta. Le nuove tariffe per gli asili nido entreranno in vigore il 1 settembre 2017 e resteranno impostate su base giornaliera. Anche in futuro, ha spiegato il presidente Arno Kompatscher, il contributo finanziario della Provincia agli asili nido non verrà calcolato su base oraria, ma sarà fisso, e potrà raggiungere il 50 per cento delle spese ammesse, al netto degli introiti provenienti dai compensi richiesti alle famiglie. Le famiglie, ricorda la Provincia, pagano oggi da un minimo di 7 a un massimo di 17 euro al giorno per l’assistenza a tempo pieno, mentre in futuro potranno scegliere anche l’opzione part-time. Sulla base della situazione economica dei singoli nuclei familiari la tariffa per il tempo pieno varierà dai 7,20 ai 18 euro al giorno, mentre chi affiderà i propri figli agli asili nido solo la mattina pagherà fra i 5,40 e i 15 euro. Sarà possibile chiedere il prolungamento dell’orario: in quel caso verrà applicata una tariffa oraria sul modello di quanto accade per microstrutture e Tagesmütter. Le tariffe di tutti gli asili nido dal settembre 2017 dovranno essere allineate in tutto il territorio provinciale. Per garantire la continuità, verrà richiesta una presenza minima di 20 ore alla settimana su 5 giorni, contro le 12 ore chieste per Tagesmütter e microstrutture. Il progetto iniziale di tariffa oraria avrebbe comportato rincari per le famiglie fino a quasi il raddoppio. Con i criteri approvati ieri, grazie al compromesso con i Comuni, anticipa Licia Manzardo (Assb), i rincari saranno nulli o minimi: «Oggi la tariffa massima è di 340 euro al mese per la fascia di reddito più alta. A parità di reddito e di ore, si pagheranno 360 euro». Soddisfatto l’assessore comunale Sandro Repetto: «È sicuramente un buon accordo, sia per le famiglie che per i Comuni». E’ importante, sottolinea l’assessora Waltraud Deeg, «che le famiglie abbiano la possibilità di scelta fra le diverse opzioni. Il nuovo sistema di finanziamento tiene nella dovuta considerazione le specificità dei tre diversi servizi di assistenza alla prima infanzia, e questo fatto ci pone all’avanguardia a livello nazionale. Il prossimo passo sarà garantire il rispetto di standard di qualità sempre più elevati». Aggiunge l’assessore Christian Tommasini: «Come chiedevano i Comuni interessati, si riuscirà a garantire il mantenimento di queste importantissime strutture integrandole al meglio nell'offerta complessiva della prima infanzia». (fr.g.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA