Asili nido, sugli aumenti delle tariffe è scontro durissimo tra Comune e Theiner

Gallo: «La Provincia finge di non capire». L’assessorato alle politiche sociali: «A Bolzano oggi molte famiglie pagano rette molto alte»



Mentre per l’assessore Luigi Gallo sugli aumenti delle rette degli asili nido «la Provincia non vuole capire, visto che ha raddoppiato l’assegno familiare a una settimana dalle elezioni e ha escluso 40 famiglie per l’odioso requisito dei 5 anni di residenza», per la Provincia il nuovo sistema è vincente perché armonizza le tariffe di nidi, Tagesmutter e microstrutture.

«Essendo previsto un aumento del sostegno diretto alle famiglie da 100 a 200 euro mensili per i primi tre anni di vita del bambino - sottolinea ancora l'Assessorato provinciale alle politiche sociali - appare naturale che a tale incremento debba corrispondere anche un adeguamento del sistema tariffario dei servizi: proprio in caso contrario si avrebbe il problema che i soldi non vengono utilizzati per lo scopo a cui sono destinati. La Provincia precisa inoltre che le modifiche tariffarie sono ben inferiori ai 100 € che le famiglie riceveranno come maggiorazione da gennaio 2014, quindi è difficilmente sostenibile che le famiglie di regola spenderanno di più. È vero il contrario: ci sarà una maggiore disponibilità finanziaria anche per le famiglie che utilizzano i servizi per la prima infanzia.

La Provincia ricorda che il sistema tariffario attuale è infatti penalizzante per le famiglie, con tariffe molto diverse per le varie tipologie di servizio e che variano anche da struttura a struttura. In molti casi, anche a Bolzano, le famiglie pagano oggi tariffe molto alte, specie per le microstrutture e il servizio di Tagesmutter. Con l'armonizzazione del sistema molte famiglie pagheranno decisamente meno e ci sarà maggiore equità tra le varie tariffe, dato che ci saranno minimi e massimi uguali per tutti a livello provinciale. Tariffe - è bene ricordarlo - che poi rimangono comunque legate al reddito della famiglia. Infine l'Assessorato definisce privo di fondamento il timore che dietro al nuovo sistema - discusso per mesi con il Consiglio dei Comuni e anche con i rappresentanti dei Comuni maggiori - ci sia l'obiettivo di ridurre il ruolo dei nidi pubblici: proprio per andare incontro alle particolarità degli asili nido sono state previste per tali strutture alcune regole particolari nel sistema, frutto di un accordo tra Provincia e Comuni.

In realtà il Comune di Bolzano è arrabbiatissimo e spera che la Provincia, d’intesa con il Consorzio dei Comuni, faccia slittare il provvedimento dal primo gennaio 2014 al primo gennaio 2015, in atesa di trovare una soluzione condivisa.













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