«Assistenza agli anziani, gravi ritardi del Comune»

Le consigliere Verdi, Kury e Job: l’ente pubblico deve gestire in prima persona gli alloggi protetti ed i posti letto per le persone non autosufficienti



MERANO. «Merano deve diventare una città dove non bisogna aver paura di invecchiare, dove i famigliari di un anziano che viene dimesso dall’ospedale non devono finire nel panico alla ricerca di un alloggio protetto o di una casa di cura dove svolgere riabilitazione o trascorrere gli ultimi anni di vita».

Cristina Kury e Gabriella Job ieri mattina hanno illustrato il pensiero dei Verdi in tema di assistenza sociale, puntando il dito contro il Comune che appare in sensibile ritardo rispetto al piano sociale scaduto nel 2011. «Non vogliamo fare sterili polemiche o guardare agli errori del passato - hanno detto le due consigliere comunali – ma vogliamo essere propositivi a partire dalla attuale gestione dei posti letto».

I Verdi chiedono a gran voce che il Comune scenda in campo direttamente in prima persona nella gestione degli alloggi protetti e dei posti letto per non autosufficienti: «Oggi i famigliari di un anziano sono costretti a presentare domande di accoglienza in tre, quattro strutture senza sapere cosa li attende. Il Comune deve uscire da questa situazione e creare una lista unica di attesa alla quale le varie strutture siano obbligate ad attenersi. La convenzione che stiamo approvando per il Martinsbrunn una volta trasformato in soggiorno per anziani va purtroppo nella direzione sbagliata. La convenzione prevede che sia la struttura delle suore di San Vincenzo a stilare la propria graduatoria comunicandola al Comune. Noi vogliamo che avvenga l’opposto».

I novanta posti letto al Martinsbrunn saranno pronti a fine 2020 e non più a fine 2017 come era stato inizialmente previsto. Ma non solo. «Il piano sociale del 2009 prevedeva - hanno sostenuto ieri i Verdi in conferenza stampa - che in città entro il 2015 sarebbero stati realizzati 80 nuovi posti letto per non autosufficienti e 15 per dementi. Ora sappiamo che il problema sarà risolto nel 2020 se tutto andrà bene, ma avremo 5 posti in meno rispetto a quelli che nel 2009 si prevedevano per il 2015. Siamo sicuro che il piano sociale non debba essere urgentemente rivisto e i posti letto vadano adeguati?»

Secondo i Verdi inoltre Martinsbrunn come fondazione Pitsch e gli altri gestori delle case di riposo devono essere obbligati ad accogliere con priorità le personi con livello di autosufficienza minore. «Oggi con il contributo unico garantito alle case di riposo dalla Provincia - ha detto Cristina Kury - viene fatto l’esatto opposto. Minore è il livello di autosufficienza e maggiori sono i costi da sostenere, quindi piú spazio alle persone meno bisognose di aiuto».

Il secondo tema affrontato dai Verdi è quello degli alloggi protetti. «Chiediamo alla Provincia di utilizzare lo Zarenbrunn - hanno sottolineato Job e Kury - per questo scopo, non solo evitando il trasferimento degli anziani ospiti di villa Caterina ma realizzando in via Schaffer un nuovo modello di alloggi assistiti anche per villa Petersburg. In via Winkler nella casa dei padri Eucarestini va studiato un progetto abitativo di scambio intergenerazionale: non dobbiamo limitarci alla presenza di due sezioni di scuola materna ma allargarci ad abitazioni destinate a giovani e anziani che possano interagire direttamente. L’anziano assiste i bambini piccoli della famiglia giovane al lavoro e i giovani “restituiscono” il favore con altre attivitá dedicate all’aiuto dell’anziano. Il modello dei vecchi alloggi protetti non è più attuale. Oggi l’anziano è più autonomo ma al contempo desidera avere la sicurezza nell’avere un appoggio, un sostegno immediato al momento del bisogno».

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