Assistenza agli epilettici: il Tappeiner tra i migliori

L’equipe dell’ambulatorio ha ottenuto il prestigioso riconoscimento «Lice» Il primario Tezzon: «Abbiamo un sistema di monitoraggio all’avanguardia»


di Simone Facchini


MERANO. L’epilessia è, tra le malattie neurologiche, una delle più diffuse. Solo in Alto Adige ne soffrono circa cinquemila persone e si manifesta in 55 nuovi casi all’anno ogni centomila abitanti. Nel trattamento di questa malattia, l’ospedale di Merano riesce a distinguersi: lo testimonia l’assegnazione all’ambulatorio per l’epilessia del Tappeiner di un riconoscimento di eccellenza conferito dal Lice, la Lega italiana contro l’epilessia. Il nosocomio meranese è il primo in regione a conseguire l’attestazione che in tutto il Triveneto è stata aggiudicata a sole altre sei strutture. Il riconoscimento è stato presentato ufficialmente ieri: alla presenza dell’assessore provinciale alla sanità Martha Stocker, è stato il primario di neurologia Frediano Tezzon a fare gli onori di casa: «È un premio frutto di un lavoro di equipe. Il nostro ambulatorio può vantare oggi un’assistenza di prim’ordine soprattutto grazie al dottor Harald Ausserer e al dottor Francesco Brigo, ma anche ai tecnici neurofisiologi e al team infermieristico. Negli ultimi anni la struttura è stata oggetto di energico sviluppo».

La dotazione di attrezzature, la competenza, l’attività di ricerca della squadra espressa anche attraverso la pubblicazione di numerosi articoli su riviste scientifiche internazionali, la collaborazione con i centri di Milano, Innsbruck e Monaco, non ultima la rete di mutuo-aiuto Epinet sono i fattori principali che hanno consentito di ottenere il riconoscimento. Il dottor Ausserer ha approfondito alcuni argomenti: «L’ambulatorio è in grado di offrire un metodo d’indagine inedito, l’Eeg-video-monitoraggio, attraverso il quale è possibile osservare i pazienti per più giorni senza interruzione. Questa rilevazione è essenziale per poter identificare le crisi epilettiche discernendole da altri disturbi legati alla perdita di coscienza. Prima per sottoporsi a quest’indagine era necessario rivolgersi fuori regione». Quanto alla cura, con la terapia farmacologica adeguata il 70% dei pazienti può condurre una vita senza attacchi, «altrimenti la strada diventa quella della chirurgia». Tutto ciò non toglie che per chi soffre di epilessia gli effetti sul quotidiano possono essere pesanti, e difatti l’incidenza della depressione è di 4-5 volte superiore rispetto alla media. Da una parte pregiudizi e timori, dal lato più pratico il rischio di perdere l’idoneità alla guida e l’esercizio della professione: se non si riesce a raggiungere l’assenza di crisi si rendono necessari frequenti accessi ospedalieri per visite e ricoveri. L’impatto psicologico-sociale può essere devastante. Una delle risposte si è concretizzata in Epinet (per info: merano@epinet.bz.it), la rete di auto-aiuto nata cinque anni fa.













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