«Autisti sfruttati oltre l’orario di lavoro» 

La Cgil esprime la propria solidarietà ai lavoratori del trasporto pubblico: così non va, serve tutela



BOLZANO. La qualità del trasporto pubblico e le condizioni di lavoro degli addetti al servizio sono tra gli argomenti affrontati dal direttivo provinciale della Cgil-Agb, tenutosi di recente a Bolzano. La segretaria della categoria dei trasporti Anita Perkmann ha evidenziato le enormi difficoltà riscontrate per far rispettare i contratti collettivi di settore e le problematiche causate dalle privatizzazioni: «Per i conducenti, il contratto nazionale prevede 39 ore settimanali di lavoro, distribuite su sei giorni per 6 ore e 30 minuti al giorno. Eppure in Alto Adige, nella stragrande maggioranza delle aziende pubbliche e private, i turni di lavoro arrivano fino a 15 ore giornaliere ed è diventata ormai la regola superare le 50 ore settimanali. Vuol dire che un autista, iniziando il turno alle sei di mattina, può restare in servizio anche fino alle nove di sera, pur essendo retribuito solo per le sei ore e mezza contrattuali. Se poi a questo aggiungiamo i tempi di percorrenza casa-lavoro e viceversa succede che il lavoratore sia di fatto in servizio per un numero di ore anche più alto».

Perkmann punta il dito su un’ulteriore criticità, cioè il fatto che a volte nel corso della stessa giornata gli autisti siano impiegati, oltre che per il trasporto di linea per cui sono regolarmente assunti, anche per l’autonoleggio, per il granturismo o per altri lavori di trasporto in subappalto, per esempio il trasporto scolastico. «Abbiamo anche denunciato più volte – così in una nota la sindacalista – la mancanza dei riposi settimanali. In questi casi vengono meno le condizioni minime di attenzione che, oltre a garantire la salute dei conducenti, garantiscono la sicurezza sia dei passeggeri del veicolo sia degli altri utenti della strada».

Durante il direttivo di Cgil-Agb, la segretaria generale dei trasporti ha inoltre messo in luce la difficoltà di svolgere un’efficace opera ispettiva sul settore: «Chiediamo da tempo che il cronotachigrafo venga istallato anche sui mezzi di trasporto pubblico. In alcuni casi, anche dopo essere state sanzionate e multate le aziende hanno continuato ad aggirare le norme contrattuali servendosi di lavoratori interinali o subappaltando i lavori a cooperative che forniscono manodopera a basso costo e a zero diritti».













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