Azzardo, a Bolzano spesi 305 milioni in un solo anno

BOLZANO. Ben 101,7 miliardi di euro. È questa la cifra che, nel solo 2017, gli italiani hanno investito nel gioco d'azzardo. Se è vero che una parte di questa somma è stata spesa da giocatori...



BOLZANO. Ben 101,7 miliardi di euro. È questa la cifra che, nel solo 2017, gli italiani hanno investito nel gioco d'azzardo. Se è vero che una parte di questa somma è stata spesa da giocatori occasionali, è altrettanto vero che nel nostro Paese esistono centinaia di migliaia di persone affette da una vera e propria dipendenza da gioco, tanto da sfociare in comportamenti patologici. “Quando abbiamo iniziato ad occuparci di gioco d'azzardo - spiega Miriam Vanzetta dell’Ama di Trento - i numeri erano molto bassi, principalmente perché era una pratica vietata dalla legge e riservata a luoghi appositi, come i casinò. A partire dal 2009 sono state inserite nuove concessioni legali all'apertura e alla frequentazione di sale da gioco, che hanno portato ad un aumento esponenziale degli avventori. Nel corso del 2017, nel solo comune di Trento sono stati spesi nel gioco d'azzardo 214.046.300,59 di euro, a fronte di una perdita totale per i giocatori di 39.099.401,35 euro. Dati che addirittura aumentano per quanto riguarda il comune di Bolzano, dove la spesa è stata di 305.082.080,35 euro, con una perdita di 52.564.876,54 euro. “Se osserviamo con attenzione i dati - spiega Matteo Iori, membro dell'osservatorio sul gioco d'azzardo del ministero della sanità - notiamo chiaramente come gli investimenti nel 2017 siano stati maggiori nelle cosiddette Vlt, che, rispetto alle slot più classiche, danno la possibilità di scommettere e vincere cifre maggiori. Ma chi sono i giocatori? Secondo i dati Ama, il giocatore d'azzardo medio ha un'età compresa tra i 40 e i 60 anni, ed è prevalentemente maschio, anche se le donne non sono immuni. Il nuovo rischio però riguarda i minori. «Circa il 70% dei 17enni e il 38% dei 15enni ha giocato almeno una volta; si tratta per lo più di Gratta&vinci ma la deriva più pericolosa è rappresentata dalle scommesse sportive e dai cosiddetti social game, giochi online dove, pur non utilizzando soldi veri, il meccanismo è lo stesso dei giochi reali».













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