Azzardo, troppi ragazzini iniziano a giocare a 10 anni 

Ricerca della docente della Lub Alessandra Farneti: puntano la paghetta Oggi un convegno nazionale all’università sulla cosiddetta Generazione Online



BOLZANO. C’è chi inizia a familiarizzare col gioco d’azzardo già verso i tre anni. In media, si parte a dieci anni. Colpa di smartphone e tablet, più che dei Gratta&Vinci. E dei genitori che non controllano a sufficienza. O, addirittura, sono complici, specie i padri. È il succo, quanto meno agghiacciante, della relazione che quest’oggi terrà alla Lub la psicologa Alessandra Farneti, docente presso la facoltà di scienze della formazione, nel corso di un importante convegno intitolato Generation Online. Forum prevenzione e università si sono infatti uniti contro il gioco d’azzardo.

L’azzardo fa parte della nostra società ed è un'attività trasversale a tutta la popolazione. Anche i ragazzi sono attratti dall’azzardo: guardano e osservano gli adulti come reagiscono di fronte ad una vincita o una perdita. I giovani cercano di capire le emozioni e le sensazioni che si provano e desiderano sperimentarle a loro volta. In adolescenza, poi, la ricerca dell’adrenalina, della sfida e del rischio sono all’ordine del giorno e anche il gioco d’azzardo può far parte di questa ricerca del rischio. L’industria dell’azzardo, da parte sua, ha capito quanto sia importante coinvolgere anche i ragazzi, offrendo giochi online gratuiti e bonus per continuar a giocare che li addestrano ad avere dimestichezza con le regole dell’ azzardo.

Chi lavora nel campo dell’educazione, relazione e prevenzione deve quindi confrontarsi anche con il mondo dell’azzardo e ancor più con l’azzardo online. Questo è il motivo per cui il Forum Prevenzione continua la sua battaglia di sensibilizzazione e prevenzione al gioco d’azzardo attraverso diverse iniziative. La prossima in programma è il convegno Generation Online che offre la possibilità ad insegnanti, educatori, educatori sociali, pedagogisti, operatori giovanili, psicologi, assistenti sociali, assistenti sanitari e a tutti gli interessati di approfondire questi argomenti. L’obiettivo del convegno è quello di offrire strumenti pratici per attivare nei propri ambiti lavorativi degli interventi di prevenzione e sensibilizzazione. Partendo dall’approfondimento degli aspetti psicologici dell’azzardo, si punterà quindi molto sull’utilizzo della matematica e delle probabilità di vincita per sviluppare nei ragazzi un senso critico sul tema, fino ad arrivare a fornire strumenti mediatici per favorire la realizzazione di campagne di sensibilizzazione sul gioco fatte da giovani per i loro pari.

L’appuntamento è per oggi nell’aula magna dell’università. Dalle 8.30 alle 17.30 è prevista una serie di incontri con esperti del settore provenienti da tutta Italia sui diversi aspetti dell’azzardo. Si parte dalla presentazione del libro “La spirale del gioco – Il gioco d’azzardo da attività ludica a patologica” a cura di Alessandra Farneti, seguito dall’intervento “Aspetti psicologici del gioco d’azzardo” con Franca Tani, professore ordinario di psicologia dello sviluppo presso il dipartimento di scienze della salute dell’università di Firenze. Ci sarà poi un approfondimento sulla matematica con “BethOnMath – Azzardo e matematica a scuola” tenuto da Marco Verani, professore associato presso il dipartimento di matematica del politecnico di Milano. Concluderà le relazioni “Ti piace vincere facile? – Come sensibilizzare i giovani al tema, trasformandoli in creatori di campagne di prevenzione efficaci con i pari” con Michele Marangi, docente all’università cattolica del Sacro Cuore di Milano. Al pomeriggio i workshop.(da.pa)













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