Bancomat per tutti, ma nessun controllo

Da oggi professionisti e artigiani devono dotarsi di Pos, le categorie però puntano i piedi. I consumatori: «Una farsa»



BOLZANO. Da oggi entra in vigore la norma che impone ai lavoratori autonomi - dall’idraulico al falegname, dal dentista al parrucchiere, dal barista al tappezziere - di dotarsi di Pos (Point of sale), in quanto il cliente potrà chiedere di pagare con bancomat o carta di credito tutti i lavori o comunque i conti superiori a 30 euro. Obiettivo del governo: dichiarare guerra all’uso del contante e contrastare in questo modol’evasione fiscale. Si calcola che in Italia il “nero”rappresenti il 17% del prodotto interno lordo. Il guaio è che quella adottata è un’arma spuntata, in quanto per chi non rispetta l’obbligo non è prevista alcuna sanzione. Questo spiega perché l’amministrazione delle finanze, in attesa di ulteriori disposizioni da Roma, non ha in programma controlli specifici sull’utilizzo del Pos.

Molto critico il giudizio di Walther Andreaus del Centro tutela consumatori: «Che obbligo è quello che risulta solo sulla carta ma senza alcuna conseguenza per il trasgressore: meglio definirlo uno scherzo più che un obbligo».

A contestare l’introduzione del Pos sono soprattutto i “piccoli”. «È innanzitutto - spiega Claudio Corrarati, presidente degli artigiani della Cna - una questione di spese: dotarsi di Pos, ovvero del dispositivo elettronico che consente di accettare pagamenti con le carte invece che con le banconote, costa dai 1.000 ai 1.200 euro all’anno. Per chi ovviamente ha un buon giro d’affari non è un problema, anzi possiede già da tempo il Pos. Lo è invece per i piccoli artigiani, quelli che non hanno neppure un dipendente. È assurdo che per un lavoretto da 40-50 euro assieme agli attrezzi debbano portarsi dietro il Pos».

In realtà la lotta all’evasione passa anche attraverso la tracciabilità di tutti i pagamenti.

«Non è così. La lotta al nero - sostiene Corrarati - non si attua certo con queste soluzioni. Una economia sana è fatta da cittadini virtuosi oltre che da imprese serie, al di là dei sistemi tecnologici che anche per pochi euro vincolano le parti ad un costo aggiuntivo».

Ma i piccoli importi del singolo artigiano diventano grandi importi che alla fine della giornata sfuggono al fisco.

«Più che il Pos bisogna attivare un sistema fiscale generale che passi per la gestione forfettaria su somme di piccola entità del pagamento degli oneri dovuti».

E se il cliente vuole pagare col bancomat e il professionista o l’artigiano non ne sono dotati cosa succede: può non saldare il conto? Una circolare del Consiglio nazionale forense agli iscritti all’Ordine degli avvocati ricorda che non ci sono sanzioni per chi si rifiuta di accettare il pagamento con bancomat e carta: ciò significa che il cliente prima o poi dovrà pagare comunque con o senza Pos.













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