Bassa Atesina, frutticoltori in ansia per le gelate notturne

Temperature vicine allo zero: raccolto salvo fin qui grazie agli impianti antibrina



Notti di preoccupazione per i frutticoltori della Bassa Atesina a causa dei ritorni di freddo. Le nevicate sui monti di confine dei giorni scorsi e il forte vento da nord hanno contribuito al repentino abbassamento delle temperature di quasi 15 gradi anche nel fondovalle.

E per di più in piena fioritura dei meli, peraltro in via di esaurimento.

Nelle zone più fredde i frutticoltori hanno azionato gli impianti antibrina contribuendo così ad arrestare il calo della temperatura che si è mantenuta attorno a zero gradi.

"Il pericolo dei ritorni di freddo - ha detto il presidente della sezione del Bauernbund della Bassa Atesina Georg Jageregger - continuerà fino a metà maggio. Già la prossima settimana è attesa un'altra ondata di freddo".

Per tradizione, il rischio di gelate si dovrebbe arrestare fra meno di un mese, in corrispondenza con i cosiddetti "santi del freddo", vale a dire San Pancrazio, San Servazio, San Bonifacio e Santa Sofia, in calendario dal 12 al 15 maggio.













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