Beati: «Il campo nomadi si svuoterà presto»

Vertice tra il sindaco di Vadena e Tommasini: la zona sotto il viadotto è insalubre «L’obiettivo è trasferire i 43 sinti rimasti in palazzine Ipes o in alloggi in affitto»


di Massimiliano Bona


VADENA. Scartata ogni ipotesi di prevedere un nuovo campo nomadi, più grande e attrezzato, e sul quale pendeva da alcuni anni una vertenza al Tar del proprietario del terreno (contrario all’esproprio alle condizioni imposte dalla Provincia), la Comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina ha deciso di adottare tutte le misure necessarie per svuotare quello attuale in un lasso di tempo non eccessivamente lungo. A darne conferma è stato il sindaco di Vadena Alessandro Beati, sul cui territorio comunale sorge la struttura. Il primo cittadino ha affrontato la questione proprio di recente con l'assessore provinciale Christian Tommasini per chiedere la collaborazione dell'Ipes per sistemare le famiglie di sinti in alloggi sociali.

«Ovviamente - sottolinea Beati - non mi aspetto che la situazione possa essere risolta subito. L’obiettivo, in ogni caso, è quello di svuotare il campo, soprattutto per una questione di sicurezza. La zona dove si trovano le roulotte è insalubre. Il livello delle polveri è tale da aver provocato diverse malattie respiratorie, regolarmente certificate, agli abitanti del campo. Oltre all'asma c'è chi ha malattie alla pelle, da legare probabilmente proprio al sito. Una situazione, dunque, che - più passa il tempo - è destinata ad aggravarsi».

Il processo di svuotamento del campo è già iniziato .

«Siamo passati dalle sessanta-settanta persone di circa un anno fa alle attuali 42-43. Due famiglie sono già state sistemate in alloggi Ipes, uno a Laives e l'altro a Vadena, mentre altre quattro hanno trovato un appartamento in affitto e la Comunità comprensoriale compartecipa alla spesa. La strada tracciata per il futuro è questa».

Lo stesso Beati si sente di scartare fin d’ora eventuali nuovi arrivi nel corso dei mesi estivi.

«Anche perché, per le ragioni di igiene e sicurezza anticipate prima, non rilascerò più residenze per trasferirsi in quel campo».

Beati esclude la possibilità di realizzare una palazzina Ipes solo per le famiglie di sinti rimaste proprio a Vadena. «La responsabilità è della Comunità comprensoriale Bassa Atesina e della questione se ne faranno carico tutti i Comuni della zona in ugual misura».

Per ora non esiste un progetto vero e proprio ma la trattativa con il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini è già stata intavolata. «Il campo nomadi - conclude Beati - si svuoterà progressivamente, man mano che saranno trovate soluzioni idonee per le famiglie che attualmente vi risiedono. Sono convinto che, alla fine, sarà solamente una questione di tempo».

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