l'intervista

Benko: «Mezzo miliardo da spendere a Bolzano»

Il tycoon austriaco ha inaugurato ieri il suo nuovo ufficio in piazza Walther «Sono pronto a collaborare con tutti: mano tesa anche ai vecchi nemici»



BOLZANO. «Quanto stiamo investendo su Bolzano? A spanne, più di 500 milioni». Scusi, e l'Areale, investirà anche lì? «Sicuro. Studio il progetto e ho in mente una joint venture, ci saranno altri con me...».

René Benko è appena entrato nella sua nuova casa. Civico 22, piazza Walther, intorno ai 180 metri, edificio di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio. È in affitto. «Ora siamo diventati operativi - aggiunge Heinz Hager, suo interfaccia altoatesino - da qui iniziamo a seguire i progetti e a vendere».

Inaugurazione affollata per l'apertura del nono ufficio Signa in Europa. Con Caramaschi arriva anche il suo vice Baur, Luis Durnwalder discorre con Luigi Spagnolli, c'è Walcher, Gennaccaro, un po' di consiglio, banche, imprenditori amici della prima ora e anche tanti della seconda. C'è pure qualche commerciante del centro, di quei Laubenkönig che gli si erano opposti subito. Il sindaco (che non si fa immortalare con Benko ndr) dice: «Sono felice perché Bolzano si dimostra attrattiva. Chi investe deve farlo con qualità, inevitabile che ci guadagni ma il giusto. Il vero guadagno è per il Comune e dunque per la comunità. E ora il Virgolo. Ho visto il progetto Snohetta: bene, moderna la funivia...».

E Benko, finiti i saluti elenca i piani futuri.

È stato aperto il cantiere di Gries, e ora?

«I primi di ottobre si avviano i lavori per la stazione dei bus in via Renon. Servono per spostare quella di via Perathoner».

E poi il "pru" e il centro commerciale?

«Sì, a marzo 2018. Un po' prima il "buco" di via Alto Adige. A fine anno iniziamo la vendita degli alloggi in costruzione nell'area della vecchia cantina».

Per questo parla di 500 milioni.

«Mettendo insieme il pru, via Alto Adige, stazione, Virgolo e anche palazzo Menz».

Che succede sulla collina?

«Abbiamo comprato e fatto un progetto molto ecologico. Ora ci stiamo accordando col Comune. C'è l'idea di donare la funivia alla città».

Bolzano sta preparandosi alla sfida per l'Areale. Una grande opera ma anche grandi costi. Si parla di un miliardo per spostare la ferrovia e liberare . Sempre a spanne. Lei che fa?

«Sto pensandoci».

Nel senso che potrebbe partecipare?

«Sono sempre più convinto di sì. Stiamo aspettando il progetto definitivo e le cifre. L'idea è una joint venture, una società mista con altri soci italiani . Grandi imprese del settore».

Perché continua a investire su Bolzano?

«C'è mercato. È una città con grandi potenzialità ma ancora un poco inespresse. C'è l'università, cultura, spero l'aeroporto, imprese innovative, bellezza. E poi c'è la possibilità di partecipare ad altri grandi progetti. Insomma, mi sembra un momento di notevoli cambiamenti, di aperture verso l'esterno».

Lei è molto in Italia vero?

«Spesso a Milano, dove ho alcuni lavori. E poi il lago. A Gardone abbiamo quasi concluso un residence e alcune ville».

A Bolzano lei ha diviso molto.

«C'è stato un intenso confronto sul futuro della città. E io ho partecipato».

Aveva nemici tra i commercianti di qui...

«Ma ora sono pronto a collaborare. E mi risulta anche loro. Con molti commercianti e imprenditori faremo alcune cose insieme. Siamo in fondo tutti imprenditori che amiamo Bolzano...». (p.ca.)













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