Biblioteca Civica da salvare Il Comune preme per il Polo 

La giunta. «Vanno salvati i libri della vecchia e non va cancellato il sogno della nuova» Le richieste alla Provincia: sbloccare la situazione con Condotte o dare ad altri l’appalto



Bolzano. "Non c'è più tempo...". Il mantra di Juri Andriollo lo ripete, ogni due minuti, anche Renzo Caramaschi. "La biblioteca va salvata. Bolzano deve, ripeto, deve avere la sua grande biblioteca. Vanno salvati i libri della vecchia e non va cancellato il sogno della nuova..." : ecco il sindaco che mostra come il Comune sia unito nel pressing sulla Provincia. Che sembra ormai asfissiante, come quello di Gattuso. "E' la Provincia che ha fatto il bando - insiste - ma ora sta aspettando con troppa pazienza i comodi dei commissari di Condotte che rimandano, rimandano... Dunque bene fa il mio assessore alla Cultura a chiedere di dirci ora se una data d'inizio lavori esiste oppure no. Altrimenti avviamo il piano B: ci sono i secondi classificati pronti a subentrare nel progetto. Ma già se si parte ora serviranno almeno altri due anni e mezzo...".

Un ultimatum, ecco cosa significa tutto questo. La ragione? La Civica è alle soglie del coma. Va avanti solo in virtù della prospettiva di potersi trasferire nel nuovo Polo alle ex Pascoli, i libri sono a rischio conservativo, i depositi scoppiano. "E anche i nostri acquisti sono finalizzati alla sinergia che dovrebbe attuarsi in via Longon, con le tre biblioteche insieme..." rivelano nel palazzo di via Museo. Lo confermano in Comune: da mesi le nuove acquisizioni di Civica, Tessmann e Claudia Augusta sono condotte in sinergia, su un tavolo di complementarietà e di suddivisione delle tematiche per non trovarsi poi con gli stessi libri in triplice copia..

Ma c'è anche una ragione profondamente urbana e urbanistica che spinge il Comune a bussare insistentemente alla porta di palazzo Widmann: il Polo è decisivo per il rilancio di una intera parte di città. La Bolzano modernista attende il garage di piazza Vittoria ma soprattutto il possibile snodo socio-culturale delle ex Pascoli per ridisegnare i suoi orizzonti non solo commerciali.

Ecco, quindi cosa contiene il dossier comunale: 1) la Provincia dica se Condotte scioglie le riserve e paga le fideiussioni per scrivere nero su bianco la data d'inizio lavori; 2) in alternativa avviare "subito la procedura per assegnare il progetto ai secondi classificati nel bando provinciale " (parole del sindaco e di Andriollo); 3) una volta ottenuta l'una o l'altra certezza procedurale, aprire un tavolo con la proprietà dell’ex Ina, la Habitat di Pietro Tosolini, per ottenere una proroga dello sfratto ma su basi certe in termini di calendario di trasferimento; 4) "Bolzano non deve avere una biblioteca di secondo livello e già ora, con la sua enorme quantità di libri, la Civica è superiore alla Tessmann", dunque il Polo va costruito; 5) no a soluzioni tampone o di fantasia come l'installazione lì del museo di Ötzi; 6) infine Corso Libertà: il progetto vale per la cultura ma ha una altissima valenza urbana e sociale per il rilancio di quell'asse commerciale. P.CA

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