Bici a un euro, in trecento all’asta

Una folla davanti al banditore per aggiudicarsi per pochi spiccioli i mezzi dimenticati o abbandonati


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Che davanti ci fossero dei ferrivecchi o mountain bike di marca, la tensione tra il pubblico era palpabile. Un attimo di silenzio prima che il banditore battesse la prima asta e poi le prime nervosissime alzate di mano, con un occhio di qua e di là per scoprire se qualche altro concorrente aveva preso di mira lo stesso oggetto. Era questo lo scenario di ieri pomeriggio al cantiere comunale, dove si è svolta l’asta di Bici e motorini che il Comune aveva rinvenuto in città e custoditi all’ufficio oggetti smarriti fino al decorso dei tempi legali per la conservazione.

Massiccia la partecipazione dei potenziali acquirenti: picchi di oltre 300 persone a caccia dell'affare. Oltre 150 tra mountain bike e city bike da donna, uomo e anche per bambino, vecchi scooter arrugginiti ed una vera e propria “chicca”, una Vespa originale del 1982 in cerca di un nuovo proprietario.

Quest'anno gli organizzatori hanno previsto bene e si sono organizzati di conseguenza con spazi più ampi e sicuri dove contenere il pubblico. La crisi economica ha infatti fatto immaginare agli organizzatori una presenza notevole di potenziali acquirenti, che rinvia l’acquisto della bici nuova e per il momento si accontenta anche di un mezzo di seconda o terza mano. Ma non è solo la scarsità di contanti ad aver portato 300 persone all’asta. Tra la folla assipetata dietro le transenne si scorgeva anche qualche habituè, a caccia magari dell’affare economico oppure del pezzo pregiato. Non si sa mai cosa si nasconde in questi magazzini. Questi erano i più compassati che partecipavano a colpo sicuro e su determinati oggetti. Basta un’alzata di mano - così hanno spiegato - per fare il rilancio di un euro. Ma c’erano anche quelli più entusiasti che hanno preso il pomeriggio come un’insolito divertimento, buono per portarsi a casa una bici per una manciata di monete. Alcuni si sono aggiudicati una bicicletta al costo di un euro, ma altri si sono spinti ad offrire anche 60 euro per una mountain-bike da donna con seggiolino per bambini.

Per i pochissimi motorini in asta invece, le loro condizioni non di certo ottimali li hanno resi buoni solo per la rottamazione o alla peggio per sfrutare qualche ricambio. Al prezzo stabilito attraverso l’asta, però, tutti hanno dovuto aggiungere i 14,62 euro della marca da bollo, indispensabile per portarsi a casa l’acquisto. Regola tassativa per portarsi a casa l’oggetto aggiudicato era quella del pagamento in contanti e immediato.

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