Bike sharing, più controlli per scoraggiare i vandali 

Bici elettriche in condivisione. Il gestore del servizio, una ditta di Rovereto che ha assunto  in carico gli stalli dopo il bando municipale, ha preso contatto con la Questura in un vertice


Paolo Campostrini


Bolzano. Le bike in condivisione danneggiate non fanno far fare passi indietro al Comune: «È un investimento anche sulla civiltà delle persone. Più sorveglianza? Non possiamo chiudere anche i parcheggi delle biciclette elettriche con le cancellate ...». E dunque l'investimento, non solo ecologico ma anche comportamentale, va avanti. Tanto che le notizie sono due: 1) da marzo si potrà accedere al servizio bici utilizzando il pass provinciale della mobilità; 2) anche nei quartieri che per ora non se sono dotati, come tutta la zona di Don Bosco-Europa, saranno distribuiti nuovi stalli per l'uso condiviso delle due ruote.

Queste ulteriori progressioni dicono che non sarà esclusa l'implementazione per la sicurezza con le telecamere come ha subito anticipato l'assessora Marialaura Lorenzini un paio di settimane fa alle prime notizie dei danneggiamenti.

Finora l'impianto è in funzione solo nel punto di via Galilei.

Ma anche lì, nonostante la vicinanza con la stazione operativa dei vigili urbani, i vandali hanno pensato di lasciare un ricordo. Si procede dunque su due direttrici: la sorveglianza tecnologica e il supporto della polizia. A questo proposito il gestore del servizio, una ditta di Rovereto che ha assunto in carico gli stalli dopo il bando municipale, ha preso contatto con la Questura. Nel vertice, è stato messo a punto uno schema di controllo condiviso e stabilita una particolare attenzione delle pattuglie anche nei punti in cui si trovano le bici elettriche. Di più, l'assessora non può, ma soprattutto non vuole fare: "Già le videocamere sono un controllo che a volte non ho condiviso. Ma, mi sono detta occorre realismo. Tuttavia più in là non si va. Ad esempio, niente protezioni o cancellate. Bolzano non può chiudere a chiave ogni cosa. Dai parchi ai parcheggi. Nelle altre città si accetta, come noi, un margine di rischio, ma deve restare il segnale politico e sociale di un servizio aperto alla gente. Serve civiltà da parte di tutti...".

Dunque, anche quando sarà esaurito il filone finanziario statale che ha consentito di inserire il servizio bike sharing nel programma della "ciclopolitana", il Comune intende estendere i parcheggi in condivisione.

Lo farà all'interno di un piano che prevede il loro inserimento nei quartieri che oggi ne sono esclusi. E tutto questo dentro la cornice di ciò che è accaduto al Techpark: qui, i vertici del Noi, hanno chiesto al Comune di avere uno stallo nella loro area e il municipio ha acconsentito. In questo caso anche per la ragione che il parco tecnologico lo ha finanziato in proprio. "Altrove sarà il Comune a pagare in nuovi possibili punti bike - anticipa l'assessora Lorenzini - ma abbiamo bisogno di richieste specifiche o da parte delle circoscrizioni o dalle associazioni di quartiere". In sostanza, in municipio attendono di avere un quadro delle possibili esigenze che provenga dal basso, per poterle poi vagliare, filtrare e poi applicare attraverso uno schema di riequilibrio geografico degli stalli, fino a raggiungere una buona copertura di servizi bike nei vari quartieri urbani. Per quanto riguarda l'utilizzo del pass, si tratta della conclusione di un percorso messo in atto con la Provincia e il suo assessore alla mobilità. Dopo alcuni colloqui con l’assessore provinciale Daniel Alfreider si è deciso che la carta ormai in possesso di alcune decine di migliaia di utenti per l'utilizzo del trasporto pubblico integrato, possa essere valido anche per prendere in affitto le bike, in sostituzione della carta di credito o del contante. Questo uso promiscuo del pass entrerà in vigore tra qualche mese, a marzo. Lo si applicherà nelle colonnine a fianco degli stalli e si potrà utilizzare le bici a ore con credito decrescente. Nel frattempo, nelle prossime settimane verrà completato il parco dei mezzi elettrici a disposizione. Fino a raggiungere il numero di cento bike. Completamento indispensabile perché già in questo primo periodo di messa in funzione del servizio, il successo è stato palpabile. Tanto che, in alcune ore della giornata, gli stalli sono vuoti e quasi tutte le bici in circolazione. Nonostante gli incivili.













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