Bimba contesa affidata al papà dopo 4 anni

Il giudice ordina il trasferimento dalla Lombardia a Bolzano. Il padre non riusciva a vederla



BOLZANO. Una bambina di dieci anni, figlia di genitori separati, a cui sino ad oggti non era stato garantito il diritto di poter crescere rapportandosi con entrambi i genitori, dovrà cambiare vita. Sino ad oggi ha vissuto con la madre in Lombardia.

Ora il tribunale civile l'ha affidata al padre che vive a Bolzano e che, nonostante i numerosi sforzi nel corso degli anni successivi alla separazione coniugale, non riusciva a difendere il proprio diritto-dovere di avere un rapporto costante con la bambina. La sentenza del tribunale civile di Bolzano farà sicuramente discutere perchè finisce per toccare la vita stessa della piccola che, secondo i giudici, dovrà abituarsi a vivere in un contesto famigliare completamente nuovo. In effetti il padre, nel frattempo, si è costruito un'altra famiglia con un'altra donna e ha avuto un altro figlio.

La bambina in questione, dunque, essendo stata affidata al padre dovrà essere inserita in questo nuovo contesto famigliare con tutti i problemi del caso anche se l'uomo ha garantito, tramite il suo legale (l'avvocato David Biasetti) di volersi comportare in maniera esattamente opposta rispetto a quanto messo in atto per anni dall'ex moglie. In sostanza il padre, che da quattro anni non riusciva più ad avere incontri regolari con la figlioletta, intende agevolare e non contrastare il rapporto della bimba con la madre riconoscendo alla piccola il diritto di poter crescere con l'apporto di due genitori.

La sentenza del tribunale di Bolzano riconosce dunque non solo il diritto del padre a rapportarsi con regolarità con la figlia ma anche il diritto di quest'ultima ad avere un rapporto sereno e naturale con il padre, al di là di ogni ripicca personale messa in campo - secondo i giudici - dall'altro genitore. Che il tribunale abbia considerato del tutto fuori luogo il comportamento della madre (che avrebbe sempre ostacolato i rapporti tra la bimba e l'ex marito) è dimostrato dal fatto che la donna, nel verdetto di separazione, è stata anche condannata al pagamento di quasi 20 mila euro di spese processuali oltre ad una quota fissa per il mantenimento.

In sentenza i giudici hanno dunque considerato inaccettabile il comportamento della madre che avrebbe reagito male ad una precedente decisione con cui 4 anni fa il giudice riconobbe al padre il diritto di vivere una breve vacanza con la figlioletta che all'epoca aveva 6 anni. L'entusiasmo dimostrato dalla piccola al suo ritorno a casa avrebbe indispettito a tal punto la madre che da quel giorno avrebbe sempre operato per far apparire il padre, alla occhi della figlioletta, una persona ostile.

E' stato questo atteggiamento della madre, durato per anni, a portare alla sentenza di ieri. La causa, lunga e complessa, è stata caratterizzate da dispute peritali di esperti e psicologi. Ora la piccola dovrebbe essere trasferita a casa del padre in Alto Adige sempre che, a livello giudiziario, la madre non decida di opporsi subito in appello chiedendo la sospensione dell'esecutività della sentenza.













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