Bimbi stranieri, è fuga dagli asili italiani

Per l’anno 2014/2015 il calo sarà di 56 alunni. Tommasini: «È la prima volta ma per l’Astat il fenomeno si accentuerà»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Dopo quasi vent’anni le famiglie straniere che risiedono in Alto Adige hanno cambiato strategia. Per la prima volta, infatti, negli asili italiani si registra una contrazione di iscritti – nell’anno scolastico 2014-2015 saranno 56 in meno – dovuta soprattutto al minor afflusso di bimbi con background migratorio. Di questa nuova tendenza ha preso atto anche il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini che prevede un trend ancora più marcato in questa direzione per i prossimi anni. Gli immigrati hanno capito che per i loro figli «è preferibile» imparare bene prima il tedesco e poi l’italiano. Le loro chance di trovare “da grandi” un buon posto di lavoro aumentano infatti non di poco se riescono a padroneggiare meglio la lingua di Goethe.

«Il prossimo anno avvertiremo - conferma Tommasini - un primo significativo calo di iscritti negli asili italiani, di poco superiore alle 50 unità. Ma complessivamente la scuola italiana cresce comunque di 140 alunni. Ciò ci consente di mantenere ancora lo stesso numero di classi, ma di qui a settembre vedremo se ci sarà un’ulteriore evoluzione».

Tommasini ha dato un’occhiata anche alle previsioni dell’Astat, l’Istituto provinciale di statistica, che prevedono un calo ancora più marcato per il futuro. «Sì, nei prossimi anni il fenomeno dovrebbe risultare ancora più evidente. Noi, ovviamente, restiamo più che convinti dell’ottimo livello della proposta formativa della nostra scuola. Proprio per gestire al meglio queste oscillazioni nei flussi di alunni con background migratorio serve una politica comune con il gruppo tedesco e ladino. E in tal senso esiste già un’ottima intesa con i colleghi Achammer e Mussner».

I dati dell’Intendenza italiana. Nicoletta Minnei, per ora, è ancora piuttosto prudente ed esibisce comunque cifre abbastanza positive per la scuola italiana nel suo complesso.

«I dati di maggio ci dicono che abbiamo complessivamente, dalla scuola per l’infanzia alle superiori, 20.157 alunni, di cui 18.505 nelle scuole statali. La parte restante si riferisce agli istituti paritari: dalle Marcelline al Raineruim, dal Toniolo alle Walther. A frequentare la scuola per l’infanzia italiana sono 3.695 bambini. Avremo un calo di 56 alunni. E ciò è dovuto anche alle minori iscrizioni dei bimbi con background migratorio».

Il dato positivo, sottolinea la Minnei, è rappresentato dal maggior numero di iscrizioni alle elementari: «Avremo 60 nuovi iscritti in prima elementare. Quindi non mi sentirei ancora di parlare di fuga».

Il «sorpasso» all’asilo. Analizzando i dati Astat si evince che il sorpasso della scuola per l’infanzia tedesca ai danni di quella italiana c’è già stato e il fenomeno è destinato ad accentarsi in futuro. Si stima che nel corso del prossimo quinquennio il numero di stranieri compresi nella fascia d'età tra i tre anni (soglia d'accesso per le scuole dell'infanzia) e i diciotto, subirà un incremento superiore al 40% passando da 9.628 stranieri del 2014 ai 14 mila nel 2018. Questo incremento - secondo l'Istituto di statistica - interesserà, con la stessa intensità, tutte le fasce analizzate e conseguentemente i diversi gradi scolastici, dalle scuole dell'infanzia alle secondarie di secondo grado. Nell'anno scolastico 2012/13 erano 16.261 i bambini iscritti alle scuole dell'infanzia in provincia di Bolzano, di cui 2.144 (ovvero il 13,2%), stranieri. Di questi 1.131 frequentano una scuola dell'infanzia in lingua tedesca, 971 una in lingua italiana e 42 una nelle valli ladine. Negli ultimi 18 anni c'è stato un costante incremento delle iscrizioni: si è passati dall'1,1% di bambini stranieri sul totale degli iscritti registrato nell'anno 1995/96, al 13,2% dell'anno 2012/13. Nell’ultima rilevazione i bambini stranieri nelle scuole dell'infanzia italiane erano circa un quarto (25,6%) del totale degli iscritti.

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