Bocconi avvelenati, c’è il disegno di legge

Presentato in consiglio provinciale dai Verdi su richiesta delle associazioni: sanzioni fino a 1.000 euro



BOLZANO. Una legge per colpire chi avvelena gli animali utilizzando i bocconcini. L'hanno richiesta le associazioni Lav, Oipa, Wwf e Ugda. Il gruppo consiliare dei Verdi ha rimbalzato la proposta ai capigruppo provinciali realizzando un vero e proprio disegno di legge in dieci punti. Andreas Pöder (Bürger Union) e Paul Köllensperger (Movimento 5 Stelle) hanno sostenuto il documento. Le altre forze politiche o non hanno ritenuto opportuno rispondere (Partito Democratico) oppure se ne sono dimenticate (come l'assessore competente Arnold Schuler dell'Svp assente alla seduta di commissione dedicata per un'amnesia). Ieri, dunque, i consiglieri Brigitte Foppa, Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba sono tornati a presentare il disegno di legge con l'appoggio di Pöder e Köllensperger. «Esiste un'ordinanza del Ministero della Salute datato 13 giugno 2016 – spiega Foppa - che regola gli avvelenamenti, ma è necessario dare un quadro normativo che sia definitivo. È uno sforzo che tutti i partiti possono fare insieme». Quali sono, però, i punti cardine di questa proposta di legge? «L'espresso divieto di preparare, miscelare o abbandonare le esche avvelenate o pericolose perché ripiene di vetri, spilli, plastiche o metalli. Non solo, ci si occupa anche di regolare meglio le operazioni di derattizzazione e si elenca con precisione tutti gli obblighi del medico veterinario, del servizio veterinario provinciale e dell'istituto zooprofilattico in caso di avvelenamento. Il fine è quello di creare una mappa dei casi». Ci sono, poi, le sanzioni. «Vanno da 500 a 1.000 euro. Importante anche la redazione di una lista di sostanze da vendere solo previa registrazione e con limitazioni. Pensiamo a topicidi, pesticidi, diserbanti e liquidi anticongelanti». Una misura che ha già fatto storcere la bocca ad alcuni contadini. «Si tratta di misure di dignità per gli animali e di coscienza sociale – replica il responsabile di Lav Bolzano Eros Torbol – e la nostra società non è formata solo dagli agricoltori. Ci aspettiamo una presa di coscienza da parte della politica. Sappiamo benissimo che individuare i responsabili di un avvelenamento non è facile, ma è necessario dotarci di strumenti duraturi per contrastare questi atti criminali». Chi di sicuro è poco interessato alla questione è il presidente del Consorzio dei Comuni Andreas Schatzer che, alla richiesta di un parere, ha liquidato la proposta velocemente. «Sembra esagerato e non necessario prescrivere una procedura onerosa, burocratica e costosa per un paio di casi” il commento, stringato, fornito ai richiedenti. Nel frattempo Umbria e Toscana hanno approvato una legge molto simile e i dati dell'istituto zooprofilattico rivelano che quasi il 50% dei campioni e degli animali portati ad analizzare dopo le segnalazioni sono risultati positivi ai veleni. (a.c.)

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