Bolzano è la città più cara per fare la spesa

In un solo anno i prezzi degli alimentari sono cresciuti di 368 euro a famiglia Il capoluogo altoatesino precede Milano (240 euro) e Genova (200 euro)


di Alan Conti


BOLZANO. Un carrello d’oro. Fare la spesa a Bolzano è un esercizio dimagrante per il portafoglio delle famiglie, di sicuro il più duro che ci sia in Italia. A certificare ancora una volta una convinzione piuttosto diffusa è l’ultima statistica pubblicata dall’Unione Consumatori e focalizzata sulla variazione annua da luglio 2014 a luglio 2015.

«Bolzano è la città più cara d’Italia e quella con lo scostamento annuo più importante». Le cifre sono più chiare degli annunci: i prezzi al carrello sono saliti dello 0,8% da un anno all’altro con un aggravio di spesa di 368 euro l’anno per una famiglia di tre persone. La batosta, insomma, è piuttosto evidente perché indica un ritmo di crescita dei prezzi che corre troppo.

«Con ogni probabilità - commenta il segretario Cgil Alfred Ebner - si tratta di un aumento collegato a un’inflazione che cresce in Alto Adige di quasi mezzo punto in più rispetto alla media nazionale. Peccato che salari e stipendi seguano proprio i valori statali e non quelli territoriali. Si innesca uno scollamento che è il caso di considerare».

Ci sono, comunque, anche delle spiegazioni a una crescita che fa riflettere. «Bisogna ammettere che mediamente il potere d’acquisto altoatesino è più alto, quindi c’è una certa corrispondenza con quella che è la risposta del mercato dell’alimentare o della spesa in generale. Certo che possono influire anche le dinamiche turistiche. Un territorio fortemente interessato dall’afflusso esterno tende quasi automaticamente a registrare un aumento di certi prezzi. La stessa Provincia nelle sue rilevazioni registra differenze sostanziali tra i centri turistici, quelli mediamente turistici e quelli con poche visite».

La rilevazione dell’Unione Consumatori, ovviamente, è su base nazionale e l’Italia registra un aumento di settore dello 0,7% rispetto a luglio precedente. Un dato che sembra solo vicino a quello bolzanino perché, andando a vedere le cifre, si scopre che l’aumento per le famiglie italiane è di 54 euro per un nucleo composto da quattro membri. A seguire il capoluogo altoatesino ci sono altre città considerate storicamente care come Milano e Genova. In Lombardia l’aggravio è di 240 euro, in Liguria di 200 euro.

Chi può andare al supermercato con l’animo un po’ più leggero sono i bolognesi che godono di un calo dei prezzi dello 0,7% e un risparmio di 267 euro per famiglia su base annua. Restano universalmente valide, comunque, alcune regole di risparmio come ruotare i supermercati di riferimento tenendo sempre sott’occhio le offerte praticate dalle varie catene di grande distribuzione.

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