Bolzano: addio a Nino Matano, barista-collezionista

Matano aveva inventato il «Baule del nonno» e il primo Roma club di Bolzano, che aveva sede nel suo bar di via Rosmini



BOLZANO. Se n’è andato così, in un istante, fulminato da un malore, a soli 66 anni. Antonio Matano (ma per tutti era “Nino”), storico barista di via Rosmini negli anni Ottanta, collezionista appassionato, era stato il fondatore del mercatino «Il Baule del Nonno», che si tiene regolarmente in diverse piazze di Bolzano.

«Un sacco di gente dice che noi collezionisti siamo pazzi - raccontava con un sorriso -, che siamo dei “fissati”. Ma a noi i pazzi sembrano gli altri...». Strana passione, quella del collezionismo. Vista da fuori, sembra una perdita di tempo colossale, con una vena di autentica follia.

Nino invece, te ne parlava come fosse la cosa più naturale (e più bella) di questo mondo. Matano, origini romane, era stato per molti anni titolare del bar Roxy di via Rosmini (oggi al suo posto c’è un anonimo fast food pachistano, ndr), che aveva rilevato alla fine degli anni Settanta.

Il suo locale era stato per quasi vent'anni la gloriosa sede dell'unico Roma club cittadino. Da Nino, nel tardo pomeriggio, si ritrovava tutta la strada a parlare di calcio, tra risate e sfottò, conditi da spritz e spuma misto vino. C’erano Luigino Bussi, del negozio di alimentari accanto, sfegatato tifoso milanista, pattuglie di ragazzini interisti e juventini che Nino coccolava con gelati e caramelle, e i clienti che erano diventati amici.

Il bar, però - e non poteva essere altrimenti - era rigorosamente vietato ai (pochi) laziali. Via Rosmini all’epoca era un microcosmo, tutti si conoscevano. E tutti si incrociavano tra l’alimentari Bussi, il “pane e latte” di Dalloca, la verduraia, e il bar Roxy.

Matano ha lasciato il “Roxy” alla fine degli anni Novanta: via Rosmini non era più la stessa, i clienti-amici se n’erano andati, i ragazzini erano diventati adulti. Era finita un’epoca. Ma Nino era - soprattutto - un inguaribile collezionista.

«Ho cominciato anni fa - raccontava - con le sigarette. Agli amici che andavano all'estero chiedevo di portarmi pacchetti di marche locali. Poi ho smesso di fumare, e per non cadere in tentazione ho regalato tutto ai clienti del bar: erano i tempi dello sciopero dei tabacchi, e la mia raccolta di marche "esotiche" è servita a placare l'astinenza dei fumatori più incalliti». La passione di Nino, però, non era andata in fumo. «Ho iniziato a raccogliere vari oggetti, tra cui banconote, francobolli e valori postali». Tra i cimeli esposti, Matano mostrava con orgoglio un'antica banconota da "sette Paoli", dell'epoca della Roma papalina. Ma la sua passione erano le ricevute postali di ritorno. «A casa - raccontava - ne ho circa 6 mila. Mi piacciono perché a differenza delle cartoline sono pezzi di carta che viaggiano due volte, e riportano altrettanti timbri».

«Ognuno di noi - diceva - è un potenziale collezionista. L'istinto di non buttare via gli oggetti lo proviamo tutti, solo che la maggioranza della gente non ha il coraggio, o la pazienza, di tirare fuori questa passione: per questo dico che loro sono più "matti" di noi».

I funerali si terranno lunedì alle 13.30 a Cristo Re.













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità