BOLZANO

Bolzano, bandiere e applausi per i bersaglieri che sfilano di corsa

Momenti di raccoglimento davanti al lager di via Resia. Apprezzata anche la presenza della fanfara di Marostica


di Alan Conti


BOLZANO. Via Resia si era preparata da qualche giorno, con le bandiere ai balconi e la voglia di salutare con entusiasmo un’altra adunata. Più piccola, certo, e sicuramente non comparabile per dimensioni con quella degli alpini del maggio 2012 eppure il trasporto popolare e la voglia di applaudire erano gli stessi. Sono arrivati in circa 450, con le piume di gallo cedrone elegantemente adagiate sul cappello e la voglia di fare quella piccola sfilata di corsa che dura un attimo, ma vale decenni di fedeltà. Il comitato Trentino Alto Adige dell’associazione nazionale Bersaglieri è stato capace di confezionare un programma equilibrato, con tanto spazio all’emozione e altrettanto ai sorrisi. Sono arrivati bersaglieri da ogni angolo d’Italia, per l’orgoglio del presidente nazionale dell’associazione Marcello Cataldi (generale di divisione) e del suo omologo regionale Franco Leasi. Importante anche il ruolo di coordinamento svolto dal vicepresidente regionale e refernte per l’Alto Adige Silvano Cassini che porta con sè una bicicletta d’epoca per nascondere l’amplificatore del microfono. «Sarebbe stato brutto lasciare tutti i cavi e le strumentazioni a vista, specialmente in una manifestazione dove ci spostiamo tanto tra un punto e l’altro del quartiere Don Bosco. Un pizzico di stile in più». Un’accortezza, un dettaglio, eppure nasconde tutto il cuore e l’attenzione per un evento seguito anche nei dettagli.

È vero: si sono spostati tanto, i bersaglieri, secondo la loro natura. Tanti, infatti, sono stati i luoghi dove fermarsi a ricordare passaggi importanti della storia, vite che hanno segnato il destino del Paese. Dopo l’ammassamento in piazza Madre Teresa di Calcutta a Firmian (una testimonianza di vicinanza a un rione della nuova Bolzano popolare) e la messa dedicata ai bersaglieri all’interno della chiesa del rione ecco il percorso lungo via Resia. Al civico 80, antico ingresso del campo di transito, è stata depositata una corona assieme al commissario straordinario del Comune di Bolzano Michele Penta e al prefetto Elisabetta Margiacchi.

La fanfara di Marostica ha suonato il silenzio in onore dei deportati e dei caduti. Pochi minuti dopo ecco la sosta direttamente davanti al muro del Lager. Ultima puntata davanti alla chiesa di San Pio X per un nuovo momento di raccolta prima della sfilata di corsa, sicuramente il momento più atteso. Al ritmo scandito dalla fanfara tutti i bersaglieri, anche quelli che possono rischiare qualche acciacco per motivi anagrafici, si sono concessi un’accelerazione. Sempre davanti a tutti il medagliere nazionale dell’associazione Bersaglieri. Il tutto impreziosito dalla presenza del picchetto in uniforme del quarto Reggimento in armi dell’Aves Altair . ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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