Bolzano: corsi di moda fantasma, 11 a giudizio

I responsabili della «Mediastudio srl» accusati di truffa e associazione



BOLZANO. All'epoca dei fatti erano finiti in carcere in setti su disposizione della magistratura di Bolzano. Ora l'inchiesta sui corsi fantasma organizzati anche a Bolzano per entrare nel mondo della moda ha portato al rinvio a giudizio di undici persone per associazione per delinquere e truffa. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal tribunale di Perugia, a cui gli atti furono inviati per competenza territoriale. Gli emissari che avevano colpito anche a Bolzano, (così come in altre città d'Italia) operavano per conto della società «Mediastudio Orizzonti srl» con sede proprio a Perugia. Si trattava di una pseudo agenzia di reclutamento di modelle e modelli. All'epoca, cioè nel 2007, le indagini furono avviate su segnalazione del Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano a cui si erano rivolti diversi bolzanini rimasti vittime del tentativo di truffa. In effetti tra gli 11 indagati rinviati a giudizio a Perugia ve ne sono alcuni che finirono nei guai proprio per l'organizzazione dei cosiddetti «corsi fantasma» per accedere al mondo dorato della moda. La «Mediastudio Orizzonti srl» aveva organizzato anche a Bolzano alcuni provini cui seguiva poi la proposta di un corso dal costo di 4960 euro. La proposta lasciava intendere che il successo sarebbe stato garantito e cioè che a conclusione del corso vi sarebbe stato un accesso al mondo delle sfilate di moda con la possibilità dei primi guadagni. In realtà il sogno di sfondare nel mondo della moda sarebbe rimasto tale. L'organizzazione aveva anche trovato la maniera do tutelarsi di fronte all'ipotesi che qualcuno decidesse di non pagare il corso una volta resosi conto della situazione. In effetti l'indagine permise di scoprire che, con l'accettazione del corso, ad insaputa delle famiglie si accendeva un finanziamento con una società finanziaria per lo stesso importo del costo del corso. In sostanza la finanziaria anticipava l'intero importo alla «Mediastudio» e le famiglie si trovavano a dover restituire a rate l'importo in questione. Così facendo, anche in caso di contestazione dei corsi fantasma, le famiglie si trovavano a dover affrontare la restituzione a rate di un finanziamento sottoscritto a loro insaputa con una società finanziaria. Alcune famiglie altoatesine truffate riuscirono ad ottenere un rimborso. Ora l'intera vicenda finirà davanti al tribunale di Perugia. (ma.be.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità