Il raid

Bolzano, i ladri in Comune: forzano la cassaforte e rubano documenti e computer 

I malviventi si sono introdotti nella notte nella palazzina che al secondo piano ospita la Ripartizione Lavori Pubblici. Entrati da via Lancia, hanno ignorato denaro e un orologio rivolgendo le loro attenzioni solo ad un pesante forziere, aperto con il flex e svuotato



BOLZANO. Un colpo ancora tutto da decifrare quello avvenuto l'altra notte negli uffici del Comune di via Lancia. I ladri hanno forzato con un piede di porco la porta d’ingresso a pianto terra, poi sono saliti al secondo piano alla Ripartizione Lavori Pubblici.

Sempre con il piede di porco, hanno forzato la porta di un ufficio: una volta dentro, hanno prelevato la cassa forte. Un pesantissimo cubo metallico grande come un frigo bar e sono ridiscesi al piano terra - particolare, questo, che lascia intuire non si sia certo trattato di un malvivente solitario e che i componenti la banda fossero senza dubbio più di uno – dove, probabilmente con un altro attrezzo, forse una fresa collegata alla presa della corrente, hanno perforato un varco a forma di quadrato nel forziere.

A quanto pare, però, i ladri non cercavano soldi, ma i documenti custoditi nella cassaforte. Infatti, hanno portato via solo quelli, senza toccare le banconote (si trattava di pochi euro), un orologio (lasciato in bella evidenza sul forziere) e un sacchetto di monete.

Sono spariti, invece, dei computer, all’interno dei quali è possibile fossero custoditi gli stessi documenti, o magari anche altri, che i malviventi hanno portato via in formato cartaceo.

L’allarme è stato dato l'indomani mattina dai dipendenti che si sono trovati il forziere abbandonato nell’ingresso e documenti vari sparsi sul pavimento. Immediato è scattato l’allarme e, sul posto, pochi minuti sono arrivati gli specialisti della polizia scientifica per raccogliere tutti gli elementi potenzialmente utili alle indagini per risalire ai banditi. Il furto è anomalo per diversi motivi.

Prima di tutto, si tratta senza dubbio di un furto pensato e organizzato: i ladri avevano un obiettivo preciso e gli strumenti adatti (e le capacità tecniche) per aprire la cassaforte. In secondo luogo, cercavano documenti e non denaro, anche perché, in quell’ufficio, le cifre depositate sono modeste, non tali da giustificare un rischio del genere. Resta da capire quali documenti potessero essere tanto delicati e importanti da richiedere un blitz notturno tanto rischioso.

Che si tratti di professionisti è fuori dubbio: hanno agito con calma e sangue freddo, sapevano che la zona è piena di telecamere, ma sapevano anche che la parte meno “coperta” dagli occhi elettronici è proprio quella di via Lancia e hanno agito a poche centinaia di metri dal comando della polizia municipale. Senza contare che, per salire negli uffici comunali, i ladri sono senza dubbio passati da quelli di Seab, al primo piano. Ma lì, secondo i pochi dettagli trapelati fino ad ora, non avrebbero portato via nulla. Insomma, non è stata la classica “spaccata” da disperati.













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