SANITA'

Bolzano, i medici ad Asl e Provincia: "Vogliamo essere ascoltati"

Documento dell'Ordine sulla riorganizzazione sanitaria: "Sette ospedali con tutti i servizi sono ingestibili"



BOLZANO. «Non siamo una lobby. Non interveniamo per tutelare gli interessi della nostra categoria, ma perché è necessario e urgente procedere decisi ad una riorganizzazione della nostra rete sanitaria». Il presidente dell’Ordine dei medici Michele Comberlato replica così al direttore dell’Asl unico Andreas Fabi che lo accusa di difendere interessi di categoria, ostacolando qualsiasi progetto di razionalizzazione.
 All’origine dello scontro il mancato accorpamento, auspicato dall’Ordine, del reparto di pediatria dell’ospedale di Silandro a quello di Merano (in sostanza il reparto diventerebbe un servizio, ndr). L’Asl ha deciso di indire il concorso per sostituire il primario che va in pensione. Apparentemente una questione di secondaria importanza, se non si comprende che quello che da più parti viene considerato lo spreco di Silandro è diventato ormai simbolo di tutti gli sprechi che hanno dissanguato e continuano a dissanguare la sanità altoatesina. Ovvero, il punto da cui iniziare a riorganizzare il sistema sanitario altoatesino.
 Comberlato, una lunga esperienza come gastroenterologo al San Maurizio, parte da un dato di fatto: la gestione dei sette ospedali altoatesini non è più finanziariamente sostenibile, soprattutto se tutti vogliono fare tutto. Il che non significa che debbano essere chiusi, ma la loro funzione deve essere rivista per migliorare l’offerta e ridurre o almeno contenere i costi. «Come dovrebbe avvenire la riorganizzazione del sistema sanitario altoatesino - spiega Comberlato - lo abbiamo indicato nelle linee guida contenute nell’ultima relazione dell’Ordine».
 Quali sono i punti principali?
 «Serve innanzitutto un miglior coordinamento tra gli ospedali e il territorio. Il secondo punto riguarda una maggior appropriatezza delle prestazioni richieste che si traduce immediatamente in un risparmio». In sostanza ci vuole maggior attenzione nella richiesta di esami specialistici e accertamenti diagnostici, ciò evita di sovraccaricare di lavoro gli ospedali e quindi riduce i costi.
 «Terzo punto - dice Comberlato - gli ospedali devono essere strutture per acuti». Sembrerebbe una annotazione inutile, in quanto scontata. Ma così non è, soprattutto in periferia. E questo è un ulteriore motivo di crescita esponenziale della spesa. Quarto e ultimo punto: la creazione di centri di riferimento per coordinare la periferia di cui si parla da anni, ma che ancora non si vedono.
 Quelle dell’Ordine dei medici sono proposte che impongono scelte difficili. Le comunità puntano i piedi, partono con le raccolte di firme, quando solo sentono ventilare la proposta di razionalizzazioni. Ciò - ed è questo che preoccupa i politici - potrebbe tradursi in perdita di consenso elettorale.
 L’assessore provinciale alla sanità Theiner è venostano: questo spiega anche perché a Silandro si è deciso di non accorpare a Merano il reparto di pediatria, ma di bandire un concorso per il nuovo primario. I medici chiedono a Theiner di decidere, ma di farlo dopo aver sentito gli operatori sanitari che meglio di chiunque altro conosce il sistema













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