Bolzano, il liceo von der Vogelweide lancia lo scambio docenti con il Pascoli e il Carducci

«Gli scambi di studenti al IV anno funzionano - spiega la dirigente Adami - ma li miglioreremo e amplieremo ancora. Però mi piacerebbe cominciare gli scambi fra i professori: sonderò se i docenti siano disponibili»



BOLZANO. Il liceo tedesco von der Vogelweide lancia l'idea, ben accolta dagli omologhi istituti italiani Pascoli e Carducci. «Gli scambi di studenti al IV anno funzionano - spiega la dirigente Adami - ma li miglioreremo e amplieremo ancora. Però mi piacerebbe molto cominciare gli scambi fra i professori: sonderò se i docenti siano disponibili».

Nel mondo della scuola, seppure in sordina, ci si sta muovendo molto da diversi anni e ora le innovazioni didattiche riguardo alla linguistica cominciano per forza a emergere in maniera palese e inequivocabile. Il dibattito si amplia, perché i tempi sono sicuramente molto più maturi oggi che non negli anni Ottanta o Novanta, per lo meno a Bolzano e in qualche altro centro. Tempi maturi per i professori, per gli alunni, per i genitori.

E pure la politica si sta avvicinando, tanto che le forze di maggioranza in giunta provinciale, Svp e Pd, con consapevolezza hanno deciso di nominare un gruppo di lavoro proprio sull'apprendimento linguistico. In tre mesi si farà il punto sulla situazione Si vedrà se sia possibile o opportuno fare qualcosa di più.

Il mondo della scuola, temendo intromissioni, è un poco titubante e chiede soprattutto di poter lavorare in tranquillità. Lo chiedono Archimede, Manzoni e Foscolo. Lo chiede anche il mondo tedesco, che seppure con meno clamore, sta lavorando moltissimo. Un esempio è il liceo Walther von der Vogelweide. La dirigente, Martina Adami, sulle richieste alla politica si limita a un laconico: «Le risorse per la scuola non sono mai abbastanza. Se poi si cercheranno nuove strategie di insegnamento linguistico, mi auguro ci sia uno scambio di idee, un confronto con dirigenti e docenti».

Il liceo in lingua tedesca di via Diaz, infatti, come gli omologhi italiani Pascoli e Carducci, è all'avanguardia nello sperimentare e non abbisogna di novità clamorose. «Da diversi anni, con il coordinamento della docente Adriana Sartor, numerosi nostri studenti frequentano il IV anno nelle scuole italiane, Pascoli e Carducci. Queste esperienze funzionano, solo quest'anno abbiamo "fuori" dieci ragazzi. All'inizio c'è qualche comprensibile imbarazzo, nel seguire le lezioni nell'altra lingua. Ma poi, nel giro di poche settimane, si abituano. Vorremmo proprio proseguirli, questi scambi». Magari con qualche aggiustamento, perché i piccoli problemi organizzativi ci sono.

«Cercheremo maggiore concordanza con i licei italiani, linguistico classico e artistico». Nel frattempo in via Diaz si è dato il via anche a una lunga serie di incontri con docenti ed esperti di altre lingue, per avviare discussioni con i ragazzi. «Su temi di attualità, non solo su Goethe. Vogliamo che si confrontino parlando in italiano, ma anche in inglese».

«A me però - conclude semplicemente la dirigente - piacerebbe molto cominciare gli scambi di professori. A Bressanone hanno iniziato e pare funzioni molto bene: per un certo numero di ore un docente di storia di lingua italiana insegna ai ragazzi di lingua tedesca, mentre il collega tedesco fa lezione agli italiani. Voglio lavorare per vedere se ci sono docenti ben disposti». «Non vediamo l'ora», rispondono Laura Canal e Andrea Pedevilla, ossia i presidi di Pascoli e Carducci.

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