Bolzano, il Pdl: bloccato anche il consiglio comunale

Le opposizioni accusano: la maggioranza litiga, saltano le sedute per non decidere


Francesca Gonzato


BOLZANO. Di amministrazione ferma e brutte figure si lamenta la maggioranza, per l'opposizione è situazione conclamata da mesi. La giunta Spagnolli bis sta per compiere un anno (elezioni il 16 maggio). Il giudizio delle minoranze: Consiglio bloccato, litigi tra alleati, paura di prendere decisioni. Paolo Bertolucci, capogruppo del Pdl, parte dal funzionamento del consiglio comunale: «Vedo problemi enormi nella giunta, più che nella maggioranza. Solo questo mese sono saltate due sedute di Consiglio, quella del 5 aprile e quella prevista per domani (oggi, ndr), nelle riunione dei capigruppo facciamo fatica a riempire la scaletta. Questo accade per due motivi. Da un lato la giunta non produce abbastanza delibere. Dall'altro lato la stessa giunta non vuole affrontare argomenti scomodi, come le proposte di delibera firmate da esponenti di maggioranza e opposizione, prima tra tutte l'eliminazione della sbarra che blocca a ciclisti e pedoni l'accesso in via della Vigna e al lungodegenti di Firmian. Per fortuna anche tra la maggioranza c'è la voglia di smuovere le acque e arriverà presto anche la proposta di cancellazione dal piano parcheggi del progetto di via Fiume e via Visitazione». Bertolucci accende il faro anche sul tema della mancata trasparenza: «Vogliamo capire che intenzioni hanno sui distretti sociali e il loro trasferimento dalla Assb al Comune. Avevo chiesto una seduta speciale del consiglio comunale su questo tema, ma ci hanno spiegato che il progetto dell'assessore Randi verrà presentato a maggio. Speriamo, vista la frenata chiesta dalla Svp. Altrimenti torneremo alla carica. Altro fronte con troppi punti di domanda, la Ae. Il sindaco Spagnolli ha voluto coinvolgere il consiglio comunale per avere sostegno quando voleva allontanare Giuseppe Avolio dalla presidenza. Adesso che Avolio presenta il conto, la cifra resta top secret. Così non va». Mario Tagnin, capogruppo «Pdl Berlusconi presidente», individua il punto debole nella stessa alleanza: «Come possono pensare di tenere insieme Svp, Udc, fino a Sel? E' tutto fermo. Questa amministrazione ha tempi di reazione lentissimi rispetto ai problemi della città. Quando c'è un caso scottante, l'opposizione chiede la discussione in Consiglio in base all'articolo 31: di solito viene rifiutata. Non restano che interrogazioni e mozioni, cui la giunta risponde dopo almeno 3 mesi. Sui grandi temi, fanno finta di nulla. L'altro pomeriggio ho impiegato 35 minuti da Bolzano sud al centro città percorrendo l'arginale. Ma secondo Spagnolli il raddoppio è un tabù».
Secondo Luigi Schiatti (Unitalia) «Spagnolli sconta l'errore di partenza di ridurre la giunta. Poteva sembrare un provvedimento virtuoso, ma così il sindaco si trova a inseguire i mal di pancia degli alleati insoddisfatti. Si fa fatica a riunire il consiglio comunale, perché non ci sono provvedimenti da votare. Spagnolli l'altra volta era riuscito a vivacchiare per cinque anni, ci sta provando anche questa volta, ma non credo che ce la farà. L'alleanza è nervosa, la città è ferma a causa di un masterplan evanescente e credo che anche i poteri forti inizieranno ad essere insofferenti». Alberto Filippi (lista civica 5 stelle) accusa: «In consiglio comunale troppi politici sostengono «piccoli o grandi interessi privati». (fr.g.)

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