BOLZANO

Bolzano, immigrato pachistano trova e restituisce borsa piena di soldi. Come ricompensa ottiene un lavoro

L’ha riportata al giornalista Martin Kucera: «Non ha voluto niente, allora lo ho aiutato a trovare un lavoro a tempo pieno»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Erano le dieci di sera, quando è suonato il campanello di casa, sono andato ad aprire e non volevo credere ai miei occhi: davanti a me c’era un signore pachistano venuto a consegnarmi la borsa che avevo perso uscendo di casa, in macchina. Dentro avevo tutti i documenti e parecchi soldi. Non ha voluto niente, ma io per ringraziarlo ho deciso di dargli una mano a trovare un lavoro». Protagonisti di questa storia a lieto fine Hansjörg Kucera, giornalista bolzanino, per molti anni caporedattore della sede Rai in lingua tedesca di piazza Mazzini, e Sabrin Muhammad, 52 anni pachistano, da quattro a Bolzano, dove un anno fa ha portato anche la moglie e le tre figlie, la più grande ha 14 anni, la più piccola frequenta la scuola materna.

«Purtroppo - racconta ridendo Kucera - sono recidivo: mi era già capitato due volte e l’altro giorno la mia sbadataggine ha colpito ancora. Ho aperto la macchina, ho messo la borsa sul tetto e sono partito per Cavalese. Arrivato in Val di Fiemme, sono andato a prendere un caffé e al momento di pagare, ho scoperto che non avevo più la borsa».

Ha chiamato subito il figlio a Bolzano, nella speranza che fosse caduta dal tetto quando l’auto era ancora all’interno del garage o poco distante. Illusione: della borsa con il suo prezioso contenuto non c’era traccia, neanche lungo la via Beato Arrigo dove abita.

«Le altre due volte - racconta - in cui mi era successa una cosa analoga ero stato fortunato, perché ho trovato sempre persone oneste che mi hanno restituito tutto. Ma con il passare delle ore, la speranza di ritrovare la borsa erano sempre meno. Invece, le persone oneste sono molte di più di quelle che si pensa e si incontrano ad ogni latitudine».

Nel caso specifico è un immigrato pachistano, con regolare permesso di soggiorno, che abita nella zona di Rencio: «Nel tardo pomeriggio - dice Muhammad - stavo scendendo in bici lungo via Beato Arrigo, quando ho notato che in mezzo alla strada c’era una borsa, tutta bagnata perché era piovuto fino a poco prima. Mi sono fermato, l’ho aperta e, neppure per un attimo, sono stato sfiorato dall’idea di tenermi i soldi. Dentro c’erano i documenti con l’indirizzo del signor Kucera e sono andato da lui a restituirgliela».

Il giornalista ha insistito per dargli una ricompensa, ma l’immigrato ha rifiutato, dicendo: «Per me l’onestà viene prima di tutto e non si deve pagare».

A quel punto Kucera ha voluto ascoltare la sua storia e ha deciso che l’avrebbe aiutato: «Mi ha detto che lavora poche ore al giorno in un supermercato. Troppo poco per mantenere una famiglia e mi ha chiesto se conoscessi qualcuno disposto a farlo lavorare di più: mi sono dato da fare e gli ho trovato un posto in un albergo».

 













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