Bolzano, in Comune troppe spese fisseNon restano soldi per le grandi opere

Tre milioni. È ciò che resta al Comune per gli investimenti dopo l’esame del bilancio consuntivo. Possibile che il Comune più ricco d’Italia non abbia i fondi per le grandi opere? Possibile. Lo certifica il rapporto «Civicum» del Politecnico di Milano



BOLZANO. Tre milioni. È ciò che resta al Comune per gli investimenti dopo l’esame del bilancio consuntivo. Possibile che il Comune più ricco d’Italia non abbia i fondi per le grandi opere? Possibile. Lo certifica il rapporto «Civicum» del Politecnico di Milano.
Spese fisse troppo elevate. È questa la palla al piede del Comune di Bolzano. Spese necessarie per garantire servizi essenziali (il 30% se ne va per il sociale), ma anche perché rispetto ad altre realtà italiane è più elevata la qualità della vita e le uscite per capitoli di spesa che altrove sono ridotte al minimo (la cultura o lo sport, ma anche la cura del verde pubblico) a Bolzano sono alte.
Il rapporto Civicum redatto dal Politecnico di Milano analizza nel dettaglio entrate e uscite dei maggiori Comuni italiani (i bilanci sono quelli del 2008). Il quadro che emerge è quello di un bilancio sano (in particolare è ridotto il grado di indebitamento), ma che non viene sfruttato appieno in relazione alle alte entrate.
LE ENTRATE. Il Comune di Bolzano presenta entrate pro capite di 2.148 euro, 500 euro a persona in più rispetto alla media nazionale. Merito soprattutto dei trasferimenti da parte di Stato, Regione e Provincia (1.121 euro pro capite come spesa corrente e compartecipazione Irpef, la cifra più elevata in assoluto), mentre l’imposizione fiscale determinata dal Comune è di 362 euro pro capite, inferiore rispetto alla media di 442 euro, così come sono inferiori le entrate extra-tributarie. Tra queste spiccano i dividendi (grazie soprattutto agli introiti garantiti da Ae). Bolzano è il Comune che, dopo Firenze, incassa di più per i suoi servizi: 220 euro a persona tra cui vanno segnalati anche 82 euro pro capite per le contravvenzioni.
LE USCITE. Un terzo del bilancio comunale viene assorbito dal settore sociale, il che equivale ad una spesa pro capite di 486 euro. Ma è molto elevata anche la spesa per l’autoamministrazione: 39 milioni per la sola parte correnti. Questo significa che la macchina amministrativa comunale costa 383 euro ad ogni bolzanino. Pesa la spesa per il personale (i dipendenti comunali sono un migliaio, ad ogni bolzanino costano 120 euro contro una media di 73 euro), ma sono superiori alla media anche le spese correnti per l’ufficio tecnico (58 euro pro capite contro una media di 23) e quella per la gestione di beni demaniali, dell’anagrafe e delle entrate tributarie. «Se il Comune di Bolzano applicasse la “best-practice”, potrebbe risparmiare 11 milioni all’anno di spese per l’amministrazione», afferma lo studio.
Le elevate spese correnti impediscono al Comune di investire in conto capitale. E così ecco che a fronte di una spesa pro capite di 1.738 euro (inferiore solo a quella di venezia), restano “solo” 372 euro per gli investimenti. Trento, per avere un confronto, ne spende quasi mille, Firenze 694, Bologna, Genova e Modena - con spese pro capite di 1.600 euro in totale - arrivano a investire attorno ai 300 euro. «In particolare - si legge nello studio - a Bolzano sono inferiori alla media gli investimenti in viabilità, trasporti e territorio». Come dire: circonvallazione, tram per l’Oltradige e Virgolo.

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