il caso

Bolzano, le figlie dell’ex ferroviere travolto dall'auto pirata: «Ce l’hanno ammazzato»

Il dramma della famiglia di Antonio Iennaco, il ciclista bolzanino investito nel Salernitano



BOLZANO. «Noi abbiamo perso un padre, a chi l’ha ammazzato non succederà nulla». Ci sono dolore e rabbia nelle parole di Michela davanti all’urna che contiene le ceneri di Prisco Iennaco per l’anagrafe, ma per tutti era Antonio. Ieri per l’ultimo saluto nella chiesa di Tre Santi oltre a Michela c’erano le altre tre figlie Deborah, Daniela e Raffaella, la moglie Paola, gli ex colleghi ferrovieri e gli amici di tante corse e uscite in bici.

Iennaco, che avrebbe compiuto 65 anni il primo dicembre, è stato travolto e ucciso domenica mattina 12 ottobre da una Fiat multipla, che poi è fuggita, in località Campolongo sulla litoranea nel Comune di Eboli, in provincia di Salerno.

«Mio padre - racconta ancora la figlia - che abitava a Bolzano, al civico 51 di viale Europa, dopo aver lavorato una vita come capotreno, tre anni fa era andato in pensione e da allora faceva la spola tra Bolzano e Castel San Giorgio (Campania), dove abita sua mamma Raffaella. A 90 anni ha bisogno di assistenza: papà si divideva tra noi e la nonna».

A Bolzano come a Castel San Giorgio, un paese di 13 mila abitanti, coltivava le sue due passioni: bici e corsa.

«Era abituato a svegliarsi presto e quando era giù prima si occupava della nonna e di un pezzettino di campagna, poi usciva in bici con gli amici».

È stato così anche quel maledetto 12 ottobre. Giornata splendida, temperatura ideale per una pedalata con la bici da corsa. Assieme ad un gruppetto di cicloamatori avrebbe dovuto fare un giro nel Cilento, ma mentre pedalava lungo il rettilineo che corre a fianco del mare, è stato investito.

Urtato violentemente da una Fiat multipla, Iennaco ha fatto un volo di una ventina di metri. Ferito anche Aniello Senatore, 53 anni, che si trovava assieme a lui. L’uomo al volante dell’auto, che a quanto pare viaggiava a forte velocità, è poi fuggito.

È scattato immediatamente l’allarme. Sul posto, nel giro di pochi minuti, è arrivata un’ambulanza, ma le condizioni dell’ex capotreno sono apparse subito gravissime.

Il cuore di Iennaco ha cessato di battere poco prima di arrivare all’ospedale di Battipaglia.

Questione di ore e i carabinieri sono riusciti a dare un nome al pirata della strada, grazie anche alle immagini riprese da una telecamera in cui si vede la Fiat multipla nel momento dell’impatto e poi la fuga.

L’investitore, quando ha capito che ormai era solo questione di ore, si è presentato, accompagnato dal proprio legale, negli uffici della procura della repubblica di Salerno chiedendo di essere ascoltato dal magistrato di turno.

L’uomo, 46 anni di Bellizzi (Salerno), è stato denunciato in stato di libertà per omicidio colposo ed omissione di soccorso. La macchina, di proprietà del cognato che era all’oscuro di quanto avvenuto lungo la litoranea tra Salerno e il Cilento, è stata posta sotto sequestro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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