sanità

Bolzano, liste d’attesa lunghe fino a 260 giorni

L’Asl: «Va migliorato il sistema informatico e l’appropriatezza delle prescrizioni». Il Ctcu: «I tempi sono inaccettabili»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. «Liste d’attesa infinite, il problema è pesantissimo ed i tempi si allungano sempre di più». Lo dice un’indagine del Ctcu (Centro consumatori) che invita l’Asl a trovare soluzioni rapide. Ci sono attese che arrivano a toccare i 260 giorni. I problemi maggiori a Oculistica e Reumatologia dove si devono attendere 251 giorni. Il Ctcu ha confrontato poi i dati di settembre 2009 con quelli di luglio 2017 e registrato un aumento medio delle attese di 2,5 giorni.

Un confronto fra gli ospedali dell'Alto Adige mostra poi che i tempi più lunghi si registrano a Bolzano con una media di 81,14 giorni, mentre l'attesa in media più breve si ha a Vipiteno con 33,7 giorni. Ed il gran pasticcio - irrisolto da almeno un decennio - è stato illustrato ieri agli addetti ai lavori dal direttore generale dell’Asl - Thomas Schael - e da Luca Armanaschi (direttore della Ripartizione per l'assistenza ospedaliera), durante la presentazione del Piano per il governo dei tempi d'attesa 2016-2020, che si è tenuto alla “Claudiana”.

La sintesi estrema non è certo incoraggiante e delinea una serie di criticità tuttora irrisolte. Si parla di puntare - una volta di più - all’appropriatezza delle prescrizioni, per capire se il singolo paziente abbia veramente bisogno della determinata visita (ma aveva già tentato questa strada l’ex assessore alla sanità Richard Theiner).

La novità è che con la ricetta dematerializzata l’Asl vuole introdurre percorsi guidati alla corretta prescrizione a supporto dei medici, che dovrebbe consentire di ridurre - appunto - la percentuale di inappropriatezza. E l’Azienda vuole anche intervenire al più presto per far sì che i 7 ospedali dell’Alto Adige la smettano di parlare tra loro utilizzando 70 differenti sistemi informatici ed utilizzando diversi sistemi per la prenotazione delle prime visite e dei controlli. E va anche detto che a tutt’oggi il 30% dei cittadini rinuncia a prenotare per le lunghe attese telefoniche al Cup... per questo l’Asl chiede di potenziare il servizio o aumentando il personale o esternalizzandolo. E il cittadino rinuncia a farlo anche perchè non tutte le prestazioni sono prenotabili al Cup (per esempio le prestazioni radiologiche o della medicina dello sport, le colonscopie ecc. rispondono ad un altro numero).

Va anche detto che per facilitare la vita al cittadino nel 2018 tutte le 117 farmacie sul territorio potranno prenotare, spostare o annullare direttamente visite e prestazioni. Tra le buone notizie annunciate ieri compare poi l’assunzione a brevissimo di 46 medici di cui 25 nelle branche specialistiche (con problemi di liste d’attesa) ed un possibile ampliamento dell’orario della libera professione intramoenia (entro le mura dell’ospedale) ed un suo allargamento anche all’attività chirurgica. Sempre l’Asl è in attesa che la giunta approvi la delibera che permette di far pagare la prestazione a chi l’ha prenotata, non si è presentato, e non l’ha disdetta.

Da segnalare un momento di tensione - poi risolto - che si è venuto a creare quando si è presentato alla “Claudiana” anche Claudio Volanti - segretario provinciale Anaao - intervenuto alla riunione come sostituto di Paolo De Bacco della Commissione paritetica.

Schael non voleva che rimanesse ma poi la questione è rientrata e Volanti ha assistito alla presentazione.













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