il fatto

Bolzano, minacciato con la pistola al ristorante

In un ristorante del centro storico: un giovane italiano di origine sudamericana e la sua ragazza sono stati insultati da un cliente che poi ha estratto l’arma (una scacciacani priva del tappo rosso obbligatorio) e l’ha puntata contro i due



BOLZANO. Sedersi al ristorante, in pieno centro a Bolzano, e venire minacciati con la pistola da un balordo. È accaduto a fine settembre poco prima delle 21, a una giovane coppia,. Poi l’arrivo di un uomo che, seduto al tavolo vicino con la famiglia, nello spazio esterno del locale, alla vista del ragazzo, italianissimo, ma di origine sudamericana, lo ha indicato e ha detto a voce alta: «Vedete? Io a uno così sparerei in faccia senza problemi».

Una frase pesantissima, pronunciata a sangue freddo, senza che vi fosse alcuno screzio o altro motivo di attrito, che ha dato il via ad una scena quasi surreale. Il cliente molesto, infatti, ha continuato a pronunciare parole pesantissimi nei confronti del ragazzo, con offese a chiaro sfondo razziale.

 Dopo aver ascoltato i deliri del vicino di tavolo, il ragazzo raccoglie tutte le forze per mantenere la calma e chiede: «Scusa, ma cosa intendi per razza?».

A quel punto, il pazzo allunga la mano verso una borsa che aveva vicino e da quella estrae una pistola. Punta l’arma verso il giovane e gli intima: «Tu non mi devi parlare!»

All’esterno del ristornate cala il gelo. La tensione è altissima, ma i due ragazzi presi di mira dal folle mantengono una calma invidiabile.

«Io non sto parlando di te, non vedo perché tu debba parlare di me?» risponde il giovane, serafico, nonostante l’arma puntata. Sull’altro fronte, il balordo non è altrettanto calmo e alza ulteriormente i toni. A disinnescare una situazione potenzialmente esplosiva, arriva la fidanzata del giovane minacciato che si alza, si para davanti all’uomo armato e gli chiede «Io posso parlarti?». I due si scambiano qualche battuta, poi i due giovani si guardano, si alzano ed entrano nel ristorante, spiegando subito alla titolare che non avrebbero più mangiato lì a causa dell’aggressione subito.

La ristoratrice, incredula e indignata, chiede ai ragazzi di spostarsi in un’altra zona del locale e, proprio mentre la coppia trova una nuova sistemazione, l’energumeno si alza dal tavolo e se ne va con il resto del parentado.

A quel punto, la titolare del ristorante contatta il 112 e chiede l’intervento delle forze dell’ordine. Sul posto, arriva una volante della questura, gli agenti ascoltano il racconto dei due giovani minacciato, raccolgono una descrizione del personaggio armato e si mettono subito alla ricerca.

Lo rintracciano poco dopo e lo perquisiscono: nella borsa trovano la scacciacani (senza il tappo rosso obbligatorio) utilizzata per minacciare la coppietta.

 A casa gli trovano altre armi giocattolo, alcune con il tappo, altre senza.

A metterlo nei guai, la riproduzione in metallo con cui se ne andava in giro per la città e che ha estratto al ristornate. La legge, infatti, vieta di uscire fuori dalla propria casa, con oggetti che riproducono armi senza occlusione della canna. Il tappo rosso, infatti, consente di riconoscere immediatamente una riproduzione da un’arma vera













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