Bolzano

Bolzano, Museo Civico: finalmente via ai lavori

Sopralluogo con la sovrintendenza per verificare i campioni dei materiali scelti e ora a disposizione per le integrazioni di progetto. L’assessore ai lavori pubblici Konder: «A inizio maggio partiamo». Si tratta di un avvio quasi epocale



BOLZANO. Il Civico, finalmente, sembra darsi una sterzata. «Ora si parte» annuncia Stephan Konder. Il quale non manca di osservare: il Museion ha un bellissimo contenitore ma un contenuto che attira pochi visitatori, il museo della città - invece - aspettava solo di riqualificare il contenitore per mostrare il suo tanto contenuto.

Fissata l'agenda:  programmato il sopralluogo con la Sovrintendenza che vuole verificare i campioni dei materiali scelti e ora a disposizione per le integrazioni di progetto. Subito dopo, concordata con l'impresa la data di inizio lavori la quale dovrebbe essere solo un puntino sul calendario visto che l'esecutivo è definito e le strutture di supporto pure. «A inizio maggio partiamo - rivela l'assessore ai lavori pubblici. Dunque tra una settimana a poco più».

Si tratterebbe di un avvio quasi epocale visto che il Civico è dalla legislatura in cui Sandro Repetto guidava la cultura municipale che ad una certa altezza della torre di via Cassa di Risparmio era stato affisso uno striscione con su scritto "stiamo lavorando per voi".

In realtà l'apertura dei piani alti, che avrebbero dovuto essere oggetto di quei lavori, hanno aspettato decenni. Per questo la data indicata da Konder va segnata in rosso. Come pure importante il sopralluogo condiviso con la Sovrintendenza.

Ogni intervento su una struttura storica, per di più identitaria come il Civico, deve essere conforme all'originalità dell'impianto e adattarvisi in modo non invasivo. Anche perchè i lavori in partenza riguardano elementi tecnici. In particolare la scala anti incendio che è stata richiesta per legge e che dovrà garantire la sicurezza dei piani alti, quelli chiusi da troppo tempo. Questo passaggio ha richiesto molto tempo se è vero che era stato posto in agenda in tempi non sospetti ma poi questi tempi si sono allungati a dismisura. Lo snodo della accessibilità in sicurezza dei piani alti è strategica per il museo perché una volta fruibili - e probabilmente in contemporanea con i lavori - sarà definito il layout, lo schema architettonico ed espositivo per riempire i nuovi spazi a disposizione.

Il contenuto, fatto di oggetti, quadri e sculture è stato finora conservato nei depositi come gran parte delle opere che attendono una collocazione. Ve ne sono alcune di molto attese perché nel frattempo molti ritrovamenti sono stati a loro volta restaurati e finiti per essere oggetto di ulteriori studi intorno alla vita della città nei secoli passati.

Si parla di ritrovamenti non perché risultato di scavi ma perché negli anni del dopoguerra gli oggetti e le opere salvate dai bombardamenti o recuperate fortunosamente erano state ammassate nei depositi e non c'era stato il tempo per riordinarle: in questo modo è spuntato ad esempio uno straordinario affresco definito "eretico" Perché testimonia, intorno al '500, un difficile passaggio del territorio tra Riforma e Controriforma.

Ecco perchè questi lavori sono essenziali, costituiscono la chiave d'accesso per riempire di contenuti un contenitore che ha come missione culturale quella di raccontare il passato e la vita della città che lo ospita, posto oltretutto su quella "via dei musei" che unisce e dovrà unire il Civico, il Museion e la prossima casa di Oetzi all'ex Enel. P.CA.













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