Biathlon

Dorothea Wierer: «Voglio continuare fino a Milano-Cortina»

La campionessa del biathlon scioglie le riserve: «Non è stata una decisione facile dopo una stagione strana. Non avevo più energie, ma ora mi sono riposata»



ROMA. «Ho ragionato e riflettuto e alla fine mi sono resa conto che sarebbe stato un peccato chiudere cosi una parte della mia vita. Ho parlato con il presidente Flavio Roda e con le Fiamme Gialle, e in accordo con il nostro staff abbiamo capito che c'è la volontà di proseguire fino alle Olimpiadi di Milano-Cortina». Così l'azzurra del biathlon Dorothea Wierer, in una conferenza stampa on line, ha annunciato i suoi progetti futuri, anche per "chiarire dopo le tante voci, soprattutto sui social media, su cose che forse sono anche non vere".

«Non è stata una decisione facile - ha proseguito - perché ci saranno tanti sacrifici da fare, specie dopo un stagione come quella scorsa, che è stata strana e che mi ha visto in gara solo undici volte. Ho corso da malata parecchie volte e questo non mi ha aiutata. Ho deciso di fermarmi perché non avevo più energie e dovevo prendere delle gocce per dormire». «Ho avuto modo di riflettere, come ho detto, senza allenarmi e riposando, e alla fine ho deciso di continuare», ha concluso Wierer.

 "Avevo affrontato la scorsa preparazione estiva con l'entusiasmo di tutte le stagioni, pronta a dare il meglio per essere protagonista in Coppa del mondo - ha detto la 34enne azzurra, vincitrice di due edizioni della sfera di cristallo, quattro coppe di specialità, tre medaglie olimpiche e dodici mondiali -. Purtroppo sin dalle prime settimane di gara non mi sono sentita al top, ho cominciato ad avere un'influenza dopo l'altra e il mio corpo si è indebolito di settimana in settimana, fino a toccare il fondo durante le vacanze natalizie, quando mi sono trovata veramente a terra, indebolita nel fisico e nella mente. Così ho pensato di fermarmi qualche giorno per ritrovare prima di tutto la salute e poi una condizione accettabile in vista dei Mondiali di Nove Mesto, a cui sono arrivata chiaramente senza la condizione a cui aspiravo, perché facevo fatica anche a divertirmi, oltre che a essere competitiva. Uno sforzo inutile, il mio corpo mi chiedeva di fermarmi per ripartire da zero e capire se avevo ancora le motivazioni per proseguire la carriera agonistica. Alla fine mi sono resa conto che sarebbe stato un peccato chiudere in questo modo una parte importante della mia vita, che mi ha visto vincere ed essere protagonista per tanti anni. Così ho deciso di proseguire fino ai Giochi".













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