BOLZANO

Bolzano, pestato in strada per una sbarra rotta

La vittima: «Mi hanno accusato e picchiato. Al pronto soccorso sono stato dimesso con 10 giorni di prognosi»


di Alan Conti


BOLZA NO. Pestato per una sbarra rotta. È l’incredibile storia raccontata da Flavio Spaccavento, una vita in bicicletta per consegnare lettere, corrispondenza e giornali in ogni angolo della città. L’altra mattina, però, è stato protagonista di un diverbio terminato con una prognosi di dieci giorni al pronto soccorso per le percosse subite a seguito di un’aggressione.

«Nella zona di via degli Artigiani ai Piani - racconta - c’è una stradina privata che passa tra le varie aziende. La percorro con un collega per consegnare la corrispondenza. Un giorno, però, il dipendente di una delle ditte si è arrabbiato diffidandoci dall’utilizzarla in futuro. La sbarra che delimita la strada, infatti, si è rotta e i responsabili di questa piccola azienda hanno deciso che era colpa mia».

In che senso? «Mi hanno fatto chiamare dall’amministratore dell’edificio diffidandomi, ma io non ho fatto nulla. Così mi sono recato negli uffici di questa ditta per avere un chiarimento».

A quel punto, durante il colloquio con il titolare, la situazione è precipitata. «Lo stesso dipendente che mi aveva minacciato è comparso con una mazza da baseball. Sono riuscito a disarmarlo perché non riusciva a tenerla dopo avermi colpito al petto e in faccia. A quel punto ho incassato una serie di cazzotti in faccia. Nella colluttazione ha anche cercato di accecarmi mettendomi un dito nell’occhio. Al pronto soccorso sono stato controllato a fondo proprio per questo».

La violenta lite pare sia avvenuta in un angolo nascosto dalla strada. «Il mio collega ha visto l’aggressore con la mazza da baseball mentre fuggiva. A quel punto, però, hanno fatto sparire l’arma». Immediata, ovviamente, la chiamata alla polizia di Bolzano che velocemente è arrivata in zona. La questura ha confermato la colluttazione. Nessuna traccia, invece, della mazza da baseball che viene comunque riportata nella testimonianza dell’aggredito.

Bisognerà attendere, dunque, una ricostruzione più dettagliata.

«Purtroppo non eravamo molto visibili - conclude Spaccavento - ma so che in quel punto della strada si affacciano le aule di una vicina scuola privata. Chiedo a chiunque abbia visto qualcosa di testimoniare al più presto in questura. Sono anche disposto a pagare una ricompensa pur di ristabilire la verità dei fatti. Quello che mi è accaduto ha davvero dell’incredibile. Si tratta di una preoccupante esplosione di violenza, tra l’altro del tutto gratuita, nata da una normale discussione».

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