BOLZANO

Bolzano, rapina all’Eurospar di via Museo: ferito un vigilante

Un 19enne tunisino ha cercato di fuggire senza pagare tre birre. Poi ha colpito al volto e strattonato l’addetto ai controlli


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Ennesimo grave episodio di microcriminalità ieri pomeriggio in centro storico. Un cliente dell’Eurospar di via Museo - un diciannovenne tunisino, irregolare sul territorio nazionale - ha preso tre birre dagli scaffali ed è passato oltre le casse senza pagare. A quel punto all’interno del punto vendita Aspiag è entrato in azione uno dei «vigilantes» addetti al servizio di portierato che lo ha bloccato chiedendogli lo scontrino. Visto che non ce l’aveva è stato invitato a rimanere all’interno del punto vendita e a saldare il suo debito. Si trattava, tra l’altro, di una somma davvero irrisoria: poco più di due euro. Il cliente, vistosi scoperto, ha cercato di darsi precipitosamente alla fuga strattonando e spingendo il vigilante, che nella colluttazione è stato colpito con un pugno al labbro (e portato, poi, all’ospedale). Nel frattempo i responsabili del punto vendita hanno allertato la polizia, che ha inviato sul posto due volanti. Nel frattempo c’è chi ha cercato di placare gli animi, anche perché il giovane nordafricano non voleva proprio saperne di smettere. Una volta arrivati gli agenti lo hanno bloccato e caricato in macchina. Il 19enne è stato arrestato per rapina e rischia a questo punto l’espulsione dal territorio nazionale.

Paul Klotz, amministratore delegato di Aspiag, ammette che episodi come questo sono sempre più frequenti anche in Alto Adige. «Non esistono davvero più isole felici e Bolzano, per quanto attiene gli episodi di microcriminalità, assomiglia in tutto e per tutto a Padova o ad altre realtà del Nord-Est. Solamente Milano è peggio da questo punto di vista. Abbiamo complessivamente oltre 220 punti vendita di proprietà e registriamo da 7 a 10 tra furti e rapine alla settimana. Anche per questo siamo attivi su due fronti: da un lato con i vigilantes - per i quali ci affidiamo a ditte esterne - e dall’altro con una task force interna (la cosiddetta dpa, “difesa del patrimonio aziendale” ndr) composta da carabinieri in congedo che si fanno carico anche della formazione del nostro personale e delle indagini interne».

Contrariamente a quello che molti potrebbero pensare a commettere reati di questo tipo non sono solamente gli stranieri.

«Stando alle denunce, che presentiamo quotidianamente, posso dire che italiani e stranieri sostanzialmente si equivalgono. Gli unici supermercati sicuri al cento per cento, o quasi, sono quelli di alta montagna. Nei Comuni più piccoli riusciamo a risparmiare sui servizi di vigilanza, mentre a Bolzano dobbiamo investire parecchie risorse».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità