Criminalità

Bolzano, signora derubata reagisce e si fa ridare il portafoglio 

L’episodio in piazza Magnago, protagonista una combattiva settantacinquenne bolzanina. Ha colto sul fatto il giovane che le aveva già sfilato il portafoglio dallo zainetto e ha reagito



BOLZANO. Spesso, troppo spesso, i giornali raccontano di inermi signore scippate, di anziani derubati o raggirati. Nella vicenda che riportiamo oggi, invece, grazie alla prontezza di spirito e al sangue freddo della vittima, i ruoli si sono all’improvviso invertiti. È accaduto qualche giorno fa, in piazza Magnago. Protagonista una donna bolzanina, 75 anni tra poco, dai capelli bianchi, ma rapida di mente e di movimento che, a passeggio con la figlia, s’era seduta su una di quelle moderne panchine presenti nella piazza.

Il tentato borseggio

«C’erano parecchie persone – racconta la signora, F.d.A. le sue iniziali – e il clima era sereno. Io ero seduta su un fianco, con lo zainetto in spalla, e stavo aspettando che mia figlia si facesse il tampone». Non certo la situazione in cui una persona s’immagina di venire avvicinata e borseggiata. Invece...«Ad un certo punto – prosegue il racconto – ho avvertito qualcosa, un movimento, come se qualcuno stesse toccando lo zaino. Ma certo non pensavo che qualcuno volesse strapparmi lo zainetto. Mi è venuto istintivo girarmi».

Il faccia a faccia

Lo scatto con la testa, gli sguardi che si incrociano. E lo stupore su entrambi i fronti. «Quando mi sono voltata – racconta la donna – mi sono trovata di fronte un ragazzo che, a cavallo di una bicicletta, aveva già aperto lo zainetto, aveva in mano il portafoglio aperto e aveva il denaro che era all’interno. Ho letto un certo smarrimento nei suoi occhi. Certo non si aspettava la mia reazione, ingannato dai miei capelli bianchi. Perché io ho i capelli bianchi, vero, ma non sono affatto rimbambita. “Cosa fai?! – ho urlato – Vuoi che ti denunci?” Lui ha tentennato una frazione di secondo, poi ha mollato il maltolto e, pronunciato qualche insulto con un accento dei paesi dell’est e fatto qualche gestaccio, s’è allontanato velocemente, pedalando sulla sua bici».

Ripresasi dal comprensibile spavento, la donna ha subito raggiunto la camionetta degli alpini, che non si trovava in piazza, ma a poche decine di metri di distanza, e ha raccontato ai militari cosa le era accaduto qualche istante prima. «Sono rimasta davvero stupita – rivela – perché non era certo la situazione ideale per un borseggio e anche perché, nonostante ci fosse parecchia gente, nessuno mi ha avvisata di cosa stesse accadendo. Un signore indiano che sedeva di fronte a me, mi ha sorriso e ha allargato le braccia. Ho addirittura pensato fosse un complice del ragazzo in bici».

Una città da riconquistare

Un episodio, quella che l’ha vista protagonista, che ha spinto la coriacea bolzanina a fare alcune considerazioni. «Viviamo in una splendida città – sbotta – e trovo intollerabile che zone a ridosso di piazza Walther e del centro città siano state letteralmente abbandonate dai bolzanini che, per paura di frequentarle, evitano anche di passare in certe zone. Un discorso che vale per parco Stazione e anche per l’area attorno al teatro comunale, una struttura meravigliosa che offre spettacoli altissimo livello. Quando scende il buio, i bolzanini hanno paura ad uscire, a camminare in certi luoghi della città e anche ad andare a teatro. E così facendo, “abbandonano” la città. Credo che istituzioni e forze dell’ordine possano fare molto, ma molto possono fare i cittadini per riprendersi pacificamente certe aree, frequentandole e valorizzandole tutti i giorni».













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