le aperture nei festivi

Bolzano: supermercati aperti anche a Santo Stefano

Aspiag sperimenta la novità in una decina di punti vendita. I sindacati: «I lavoratori si possono anche rifiutare»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. I supermercati aperti anche a Santo Stefano a Bolzano non si erano davvero mai visti. Quest’anno Aspiag ha deciso di sfatare il tabù e con una mail ai singoli punti vendita ha formalizzato la scelta di alzare le serrande tutto il giorno negli Eurospar di viale Druso, via Resia, via Galilei, via Museo e via Roma, all’Interspar di via Buozzi e mezza giornata nei Despar del centro storico (via della Rena, via Bottai ecc.), dove ci si attende un buon afflusso di turisti, complice il prolungamento del mercatino di Natale.

A livello provinciale non si tratta di una novità assoluta, perché in passato il 26 dicembre erano rimasti aperti alcuni esercizi nelle valli più frequentate, come la Gardena, ma per Bolzano è una mezza rivoluzione. I dipendenti, quando lo hanno scoperto, sono letteralmente saltati dalla sedia. E hanno messo in moto i sindacati per capire se c’era sufficiente margine di manovra per eventuali contromosse.

«Si tratta di un brutto segnale - commenta Maurizio Surian, segretario provinciale della Filcams Cgil - da parte di un gruppo che solitamente dimostra una certa attenzione per l’impatto sociale delle sue decisioni e della strategia aziendale. Da quanto ho capito è stata copiata l’esperienza fatta in Veneto e devo dire che temo il rischio emulazione. Altre catene potrebbero fare la stessa cosa».

Surian – pur sapendo che non sarà facile – sottolinea che i lavoratori che vogliono stare a casa (almeno quelli con il vecchio contratto) hanno sulla carta la possibilità di farlo. «Il contratto collettivo al quale il gruppo Aspiag si è sempre attenuto spiega che il lavoro festivo, a differenza di quello domenicale, non è obbligatorio. C’è poi una sentenza della Cassazione, secondo la quale non è obbligatorio se non c’è un patto sottoscritto tra le parti».

L’atmosfera, nei vari punti vendita Aspiag, non è sicuramente delle migliori, ma è assai improbabile che la maggior parte dei dipendenti salga sulle barricate. «Lavoro in quest’azienda da oltre dieci anni - commenta un collaboratore di lungo corso - e non era mai successo. Può sembrare una sciocchezza, ma non lo è affatto. Il periodo natalizio, anche per noi, era un’occasione per rifiatare. E a Santo Stefano siamo sempre stati abituati a restare in famiglia. Tanto più che in questa occasione resteremo aperti anche domenica 27. E soprattutto nei quartieri più periferici arriveranno solamente gli anziani ad acquistare latte, pane e poco altro».

Come dire: questa scelta avrebbe (al limite) un senso per il centro storico ma non certo altrove. «Chi ha i vecchi contratti potrebbe fare un passo indietro, ma dubito che ciò accadrà».

Il direttore regionale del gruppo Aspiag Robert Hillebrand, oltre a confermare le aperture, ritiene che si tratti di un servizio a favore della clientela, tanto quella locale quanto quella di passaggio.

«C’è una richiesta, sempre maggiore, di tenere aperti i nostri punti vendita. Anche in occasione dei giorni festivi. In questo caso, a Santo Stefano, contiamo di rispondere alle esigenze di molti turisti che saranno in zona per i mercatini di Natale. Altrove, anche in provincia, lo abbiamo già sperimentato con successo».

Dopo l’annuncio di Aspiag sarà curioso verificare cosa decideranno nei prossimi giorni le altre grandi catene del centro. Da Zara ad H&M. I sindacati confermano nel frattempo la seconda giornata di sciopero, programmata per sabato 19 dicembre, per il (mancato) rinnovo del contratto. «Stiamo parlando di punti vendita aperti ormai quasi 365 giorni l’anno: i lavoratori non possono più aspettare».

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