il problema

Bolzano, via Fucine e via Tre Santi ora chiedono la ciclabile

Ogni giorno viaggiano controsenso centinaia di ciclisti. «Il Comune metta le strade in sicurezza». Mozione del Team K


di Davide Pasquali


BOLZANO. Ogni giorno, da decenni, i ciclisti percorrono contromano via Tre Santi e via Fucine, specie al mattino per accompagnare i bimbi all’asilo o a scuola o per raggiungere il posto di lavoro. Il tutto per evitare il giro dell’oca, percorrendo strade molto trafficate e pericolose. Centinaia di persone al giorno.

Statisticamente qui sono più i pedoni e i ciclisti di chi viaggia in auto. Nonostante ciò il Comune non ne prende atto reagendo concretamente e, anzi, si continuano a sanzionare le biciclette che viaggiano in contromano. E anche adesso che il nuovo Codice della strada ammette, anzi spinge, per la creazione di corsie ciclabili contromano sicure e segnalate, nella sedicente città della bici non le si realizza, nonostante i residenti le chiedano da anni (in via Fucine almeno dal 2012, quando venne promossa una petizione).

A tale proposito ora si muove il Team K che, con i consiglieri comunali Thomas Brancaglion e Matthias Cologna, ha presentato una serie di mozioni in Comune, con il supporto dei tecnici della Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta, da anni impegnati come consulenti del ministero. I quali hanno studiato, verificato.

Lo spazio per agire ci sarebbe anche altrove: in via della Zecca, in via Capri, in via Rovigo, nel tratto alto di via Museo. Si chiede di cominciare almeno da via Fucine, come progetto pilota: strada residenziale, limite dei 20 all’ora, divieto di transito ai mezzi pesanti in orario di entrata a scuola. Con una segnaletica orizzontale e magari pure verticale, si potrebbero avvertire gli automobilisti: occhio, qui transitano bici contromano.

Come fanno notare i consiglieri del Team K, in diversi paesi europei soluzioni simili si sono sperimentate e funzionano, semplicemente perché non solo non sono pericolose ma, anzi, hanno fatto palesemente diminuire il grado di pericolo. Oggi il transito dei ciclisti è un dato di fatto, che confermano anche gli stessi nonni vigili impegnati all’incrocio del Grieserhof.

Un esercito di biciclette tutte le sante mattine, con bimbi nel seggiolino o bimbi con biciclettine al seguito. Idem in via Tre Santi, dove c’è chi percorre il marciapiedi dando noia ai pedoni, chi va contromano a destra, chi a sinistra. Con una semplice segnaletica a terra, chiariscono Team K e Fiab, si potrebbe risolvere.

Spiega il Team K: «La recente riforma del Codice della Strada ha previsto all’articolo 7 il doppio senso ciclabile, per regolamentare il passaggio delle biciclette contromano. Spesso, infatti, i ciclisti pedalano contromano per percorrere un itinerario più diretto e quindi breve, con il rischio però di incappare in multe e soprattutto pericolosi incidenti, per la mancanza di un’adeguata segnaletica».

Team K e Fiab Alto Adige ieri hanno illustrato la proposta all’incrocio fra le vie Tre Santi e Penegal, in una zona che ben si presterebbe all’implementazione del progetto. «Disegnando sul manto stradale una corsia ciclabile sulle strade cittadine che sono a senso unico, ma anche poco frequentate e in cui la velocità delle auto in transito è molto bassa, si permetterebbe ai tanti ciclisti e in particolare ai più piccoli che si recano a scuola, di pedalare in sicurezza e senza rischiare multe».













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